martedì, gennaio 31, 2017
La sentenza davanti ai familiari delle 32 vittime della notte del 29 Giugno 2009. L'ex ad di Ferrovie condannato per Rete Ferroviaria Italiana ma non come ad di Fs. Sette anni anche per Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.

Condanna a sette anni per gli ex ad di Fs e Rfi Moretti ed Elia al processo per la strage di Viareggio in cui persero la vita 32 persone nel giugno del 2009. Per i 33 imputati, come persone fisiche, e 9 società, le accuse erano a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni colpose. Ventitré i condannati, dieci le assoluzioni.  Mauro Moretti, attualmente alla guida di Leonardo-Finmeccanica, è stato assolto come ad delle Ferrovie, ma condannato in qualità di ex amministratore delegato di Rfi.

Condannati a 7 anni e 6 mesi anche Michele Mario Elia, nel 2009 ad di Rete ferroviaria italiana e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e di Fs Logistica. Sanzioni da 700.000 euro ciascuna per Rfi e Trenitalia e di 480.000 ciascuna per le società Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Officina Jugenthal Waggon. Alle stesse società, per le quali è stata riconosciuta la responsabilità dell'illecito amministrativo, applicata anche la sanzione interdittiva per un periodo di tre mesi.

I giudici del tribunale di Lucca hanno, invece, assolto per non aver commesso Andreas Barth dell'Officina Jungenthal di Hannover, Andreas Carlsson, sempre della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. Assolto anche Moretti dai reati a lui ascritti come ad di Ferrovie e Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs. Esclusa la responsabilità per illecito amministrativo anche di Ferrovie dello Stato Spa, di Fs Logistica, di Cima Riparazione.

"Delusione? Certo, a caldo, condanne a 7 anni, che sono meno della metà delle richieste della Procura, lasciano spazio alla delusione e all'amarezza. Ma bisogna anche capire come mai i giudici hanno emesso la sentenza con queste condanne", ha detto Marco Piangentini, presidente dell'associazione "Il Mondo che Vorrei", che riunisce i familiari delle vittime della strage ferroviaria.

I familiari delle vittime sono arrivati in corteo al Polo fieristico, dove si è svolto il processo, con lo striscione "Viareggio 29-6-2009 niente sarà più come prima" che ha aperto il corteo silenzioso. Con loro anche una rappresentanza dei macchinisti delle Ferrovie, una bandiera del gruppo delle "Tartarughe lente" e alcuni rappresentanti dei No Tav.

Al corteo alcuni gonfaloni tra cui quello della Regione Toscana: "Non potevamo non essere qui, del resto Regione Toscana e Provincia di Lucca sono gli unici enti che si sono costituiti parte civile, senza accettare i risarcimenti proposti, come fece all'epoca anche il governo nazionale", ha detto il consigliere regionale toscano del Pd Stefano Baccelli.

Sul processo, tuttavia, pende il rischio della prescrizione. Per quello che riguarda il giudizio di primo grado i termini sono stati rispettati, ma c'è la possibilità che nei gradi successivi possa scattare la mannaia della prescrizione per alcuni dei reati (in primis, incendio colposo e lesioni colpose). Una preoccupazione ben presente ai familiari delle vittime, che da tempo sollecitano un intervento normativo ad hoc.


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