lunedì, gennaio 09, 2017
Hanno votato in 40.654, col 78,5% dei pareri favorevoli. In rete gira già una bozza di accordo risalente al 4 Gennaio. Le reazioni di Lega e Ukip.

Grillo dice addio a Farage ed abbraccia Verhofstat. La votazione online indetta sul blog di Beppe Grillo dice sì alla proposta di passaggio del M5S nel gruppo europeo Alde. Alla votazione, si legge sul blog, "hanno partecipato 40.654 iscritti certificati. Ha votato per il passaggio all'Alde il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell'Efdd e 2.296 per confluire nei non iscritti", ovvero nel gruppo Misto.

Dopo l'esito della votazione Grillo ha dato l'addio al leader dell'Ukip e finora alleato nel Parlamento europeo. "Le nostre strade si sono divise" dice dal blog dove sottolinea la decisione di andare in un nuovo gruppo politico da dove "poter affrontare con più concentrazione le prossime sfide". Sul web, però, gira già un testo di accordo, datato 4 Gennaio, tra il Movimento pentastellato e il gruppo Ue guidato da Guy Verhofstadt: in esso si parla di riforme dell'eurozona, diritti e liberta: "Alde e M5S condividono i valori centrali della libertà, dell'uguaglianza, della trasparenza".

La mossa ha ovviamente scatenato numerose reazioni tra quelli che, finora, erano stati vicini alle posizioni anti-europeiste. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, aveva parlato di "voltafaccia", e per voce dell'eurodeputato e vicesegretario federale Lorenzo Fontana parla di "mossa sconcertante" con la quale "Grillo sconfessa se stesso e per qualche poltrona in più abbraccia chi, a parole, ha sempre contestato. E' l'apoteosi dell'incoerenza a Cinque Stelle".

Secondo Fontana "l'Alde è la negazione di ciò che Grillo ha sempre professato: è il principale sostenitore di questa Europa e dell'euro, è a favore dei trattati ammazza-commercio e delle politiche di immigrazione e globalizzazione sfrenata, è contro Putin e contro Trump. Il Grillo barricadero ha capitolato, passando dalla parte del nemico politico. Una mossa che coincide, guarda caso, con un periodo di spartizione di poltrone europee, con in ballo presidenza e vicepresidenza del Parlamento Ue e delle Commissioni. Grillo è stato normalizzato dal sistema. Ha deciso di arrendersi!".

Queste le parole del grande "tradito" della vicenda, Farage, un tempo acclamato vincitore della Brexit: "In termini politici sarebbe completamente illogico per i 5 stelle unirsi al gruppo più eurofanatico del Parlamento europeo".

Luigi Di Maio difende invece la scelta, accusando la stampa che ha parlato oggi di "Movimento spaccato": "Sono sempre quelli che hanno mancato clamorosamente i più grandi avvenimenti politici degli ultimi anni, dalla Brexit, al referendum costituzionale italiano fino a Trump. Applicano schemi del 900 alla politica del 2017. Contenti loro...La democrazia per loro è spaccatura. Per noi è decisione partecipata".

Dalle parole di Di Maio restano tuttavia dei dubbi sul progetto di Grillo. Il Movimento infatti entrerà in un gruppo "ultra-europesista", che ha visto protagonisti a suo tempo Rutelli e Monti, ma "il Movimento Cinque Stelle non arretrerà di un solo millimetro nel realizzare il programma elettorale europeo", mantenendo la libertà di votare in difformità dal gruppo. Come aveva spiegato Grillo, Alde conta 68 eurodeputati, dunque "con la presenza del M5S diventerebbe la terza forza al Parlamento europeo", una scelta per "acquisire un peso specifico nelle scelte che si prendono", giocando da "ago della bilancia".

Contrastanti gli umori dei grillini sui social, accanto a ferventi sostenitori del leader ed ex comico, molti si sono detti delusi dalla decisione, anche con toni molto accesi. Tra i più maligni chi ha sottolineato come la fine dell'alleanza con l'Ukip di Farage per passare all'Alde, serva a incassare quasi 700mila euro all'anno di fondi pubblici da usare per le iniziative politiche in Italia.


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