lunedì, gennaio 16, 2017
Quando cadrà definitivamente il segreto bancario le big della Svizzera dovranno comunicare informazioni sui conti dei presunti evasori fiscali stranieri. 

WSI - Quando cadrà definitivamente il segreto bancario e le banche svizzere dovranno comunicare agli altri paesi le informazioni sui conti dei presunti evasori fiscali stranieri, i fondi in giacenza per 2 miliardi di franchi potrebbero diventare un grosso problema di immagine per gli istituti di credito elvetici. “I 4,000 conti che sono rimasti dormienti per almeno 60 anni sono solo la punta dell’iceberg“, secondo quanto riferito a Swissinfo.ch da André Naef, confondatore dell’azienda FAST Search incaricata di cercare i clienti delle banche per conto delle stesse società del credito.

Le banche svizzere esitano a rilevare le somme di denaro contenute in questi conti giacenti e non rivendicati dai proprietari, soldi che appartengono in molti casi a personaggi famosi, ma tenerli giacenti senza risalire a chi c’è dietro presenta dei rischi per la reputazione delle aziende. L’Associazione svizzera dei banchieri afferma che 2.900 conti custodiscono circa 52 milioni di franchi svizzeri. Secondo quanto riferito da Naef, però, nel complesso i fondi in giacenza per cui i contatti con i proprietari si sono interrotti da almeno due anni raggiungono il valore di “almeno 2 miliardi di franchi”. “La sola esistenza di questi conti” non rivendicati, sottolinea il media svizzero, “potrebbe rivelarsi un problema quando dal 2018 la Svizzera comincerà a trasmettere automaticamente ad altri paesi informazioni fiscali per combattere l’evasione” fiscale.

Bombe per la reputazione delle banche svizzere 
 “In questi conti potrebbero essere nascoste vere e proprie potenziali bombe per la reputazione delle banche svizzere, suscettibili di sollevare domande imbarazzanti da parte di altri paesi”, afferma alla testata Naef. “Sono sorpreso che molte banche non facciano maggiori sforzi per risolvere la questione”. Tra i clienti famosi proprietari dei conti vengono citati Royal Robbins, tra gli scalatori più celebri della sua generazione, e Harvey S. Firestone di Akron, in Ohio, una delle persone più ricche degli Stati Uniti. Si tratta probabilmente del fondatore della popolare società di pneumatici americana. Sebbene non ci siano elementi chiari riguardanti una presunta evasione fiscale del signor Firestone, il semplice fatto che la banca non sia risalita a una persona così facile da rintracciare non piace per niente a Naef.

La Svizzera ha addirittura istituito un sito pubblico consultabile da tutti a dicembre di due anni fa che consente di rintracciare i conti dormienti nelle banche del paese. Si scopre, per esempio, che nell’elenco ci sono otto clienti con sede a Milano, quattro basati a Roma e otto a New York. “Il caso dimostra che le banche semplicemente non sanno e non investigano a sufficienza sui loro clienti”. Talvolta le banche non conoscono nemmeno il nome del cliente e questo le mette in pericolo l’anno prossimo.

Tuttavia per Naef almeno il 10% dei proprietari dei fondi in giacenza o dei loro discendenti potrebbe essere trovato e c’è una “probabilità ragionevole di rintracciarne un altro 44%”. Alle banche svizzere conviene mettersi all’opera se non vogliono incorrere in sanzioni indesiderate e inattese nel 2018.


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