lunedì, novembre 21, 2016
Sempre più difficile la situazione in Siria.

Radio Vaticana - Poche le speranze di fermare i bombardamenti che colpiscono in modo incessante, in particolare Aleppo, dove ieri si è registrata una nuova strage di bambini. L’Onu prevede un collasso umanitario entro Natale e tra Russia e Stati Uniti si moltiplicano le dichiarazioni ma senza passi concreti. In Iraq intanto la lotta all’Is prosegue: liberata l'area del monastero cristiano di Mar Behnam ad est di Mosul. Il servizio di Gabriella Ceraso: ascolta

Il tempo per Aleppo est "sta per finire": il monito e' dell'inviato dell'Onu in Siria, Staffan De Mistura, che a Damasco ieri ha incontrato il ministro degli Esteri Muallem esprimendo le preoccupazioni crescenti per la violenza, insieme all’idea di mantenere un’amministrazione autonoma dei ribelli nei quartieri che già controllano in questa martoriata città. L’idea è stata rigettata dal regime che rimanda ai ribelli stessi l’accusa di aver colpito una scuola nel quartiere di Furqan provocando la morte di almeno 5 bambini. In tutto comuqnue nelle ultime 24 ore ad Aleppo si contano almeno 60 vittime tra cui una quindicina sono proprio i più piccoli.

"Entro Natale fuggiranno in 200mila e sarà una nuova catastrofe umanitaria", avverte l’Onu. E anche il presidente statunitense Obama si dice non ottimista nel breve termine. La sua richiesta è che Mosca collabori ad alleviare la sofferenza del popolo siriano. La richiesta arriva direttamente al presidente Putin, in un colloquio di soli 4 minuti tra i leader a margine del vertice Apec in Perù. Ma non si va oltre le dichiarazioni. Intanto la guerra continua anche nel vicino Iraq. Nell’avanzata su Mosul i governativi riconquistano un’altra area archoelogica cristiana preziosa dopo Nimrud e Qaraqosh. Si tratta della vicina area del monastero di Mar Behnam, di epoca bizantina, distrutto dagli jihadisti dello Stato islamico nel luglio 2015.


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