Digiuni e preghiere per le vittime di abusi sessuali. I vescovi riuniti a Lourdes chiedono perdono.
di Dario Cataldo
In tutte le diocesi francesi, l'invito di Papa Francesco è stato recepito: digiuni e preghiera in riparazione degli abomini sessuali sui minorenni. Da Lourdes, i vescovi sono riuniti in assemblea plenaria alla quale seguirà una celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio, il bilancio delle misure intraprese dalla Conferenza episcopale francese nella lotta contro la pedofilia.
Il vescovo di Puy, mons. Luc Crépy, presidente della “Cellula permanente", l'Organo incaricato di coordinare tutte le misure di lotta contro la pedofilia prese a livello diocesano, dichiara: "Mi sembra fortemente simbolico che i vescovi preghino tutti insieme facendo penitenza con il digiuno. Vogliono chiedere perdono a Dio per gli abusi sessuali commessi sui minori nelle Chiese da membri del clero, ma anche all’interno delle famiglie e in seno alle istituzioni. Si tratta - spiega il vescovo Crépy - di riconoscere pubblicamente che alcuni responsabili della Chiesa si sono resi colpevoli di violazioni e che c’è stato un deficit di vigilanza. Bisogna essere capaci di riconoscere le proprie colpe e chiedere perdono. È ciò che conduce a riconoscere la sofferenza delle vittime".
Il presidente dei vescovi francesi, mons. Georges Pontier, già ad Aprile, a seguito dello scandalo che aveva coinvolto il cardinale Barbarin, arcivescovo di Lione, aveva introdotto alla stampa diverse iniziative a supporto di una vigilanza capillare su tutto il territorio. La volontà è chiara: combattere gli abusi sessuali in modo trasversale e ampio.
di Dario Cataldo
In tutte le diocesi francesi, l'invito di Papa Francesco è stato recepito: digiuni e preghiera in riparazione degli abomini sessuali sui minorenni. Da Lourdes, i vescovi sono riuniti in assemblea plenaria alla quale seguirà una celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio, il bilancio delle misure intraprese dalla Conferenza episcopale francese nella lotta contro la pedofilia.
Il vescovo di Puy, mons. Luc Crépy, presidente della “Cellula permanente", l'Organo incaricato di coordinare tutte le misure di lotta contro la pedofilia prese a livello diocesano, dichiara: "Mi sembra fortemente simbolico che i vescovi preghino tutti insieme facendo penitenza con il digiuno. Vogliono chiedere perdono a Dio per gli abusi sessuali commessi sui minori nelle Chiese da membri del clero, ma anche all’interno delle famiglie e in seno alle istituzioni. Si tratta - spiega il vescovo Crépy - di riconoscere pubblicamente che alcuni responsabili della Chiesa si sono resi colpevoli di violazioni e che c’è stato un deficit di vigilanza. Bisogna essere capaci di riconoscere le proprie colpe e chiedere perdono. È ciò che conduce a riconoscere la sofferenza delle vittime".
Il presidente dei vescovi francesi, mons. Georges Pontier, già ad Aprile, a seguito dello scandalo che aveva coinvolto il cardinale Barbarin, arcivescovo di Lione, aveva introdotto alla stampa diverse iniziative a supporto di una vigilanza capillare su tutto il territorio. La volontà è chiara: combattere gli abusi sessuali in modo trasversale e ampio.
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