lunedì, ottobre 17, 2016
La richiesta di annullare l'indizione del referendum. Renzi: "Quesito a norma di legge".

Giornata importante per il destino del referendum costituzionale. Oggi il Tar del Lazio dovrebbe pronunciarsi sul ricorso del Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana contro il quesito. Ad affiancare i ricorrenti ci sarà anche il Codacons. Previsto l'intervento anche dell'Avvocatura dello Stato in rappresentanza di Quirinale, Palazzo Chigi, Ministero dell'Interno e Ministero della Giustizia.

La richiesta è quella di sospensione del decreto della presidenza della Repubblica del 27 ottobre con il quale è stata disposta l'indizione del referendum. Tre sono le possibilità di decisione: confermare il provvedimento di indizione del referendum, annullarlo potendo anche dare indicazioni su eventuali cambiamenti nel quesito oppure dichiararsi incompetente sulla materia. In ogni caso quello dei ricorsi sul quesito referendario è un inedito nella storia della giustizia amministrativa e c'è molta attesa fra gli addetti ai lavori.

Sinistra Italiana ed M5s nei giorni scorsi avevano presentato ricorso contro il quesito referendario. A parere dei ricorrenti, infatti, "il quesito così formulato finisce per tradursi in una sorta di 'spot pubblicitario', tanto suggestivo quanto incompleto e fuorviante, a favore del Governo che ha preso l'iniziativa della revisione e che ora ne chiede impropriamente la conferma ai cittadini, che non meritano di essere ingannati in modo così plateale".

Il ricorso al Tar Lazio è dunque contro il Decreto del Presidente della Repubblica con cui, indicendo il referendum per il prossimo 4 dicembre, "è stato tra l'altro stabilito il quesito che dovrebbe comparire sulla scheda di votazione". A presentarlo sono stati gli avvocati Enzo Palumbo e Giuseppe Bozzi (che attualmente difendono i ricorrenti messinesi dinanzi alla Consulta nel giudizio per l'incostituzionalità dell'Italicum), nella loro qualità di elettori e di esponenti del Comitato Liberali x il NO e del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, e i senatori Vito Claudio Crimi (M5S) e Loredana De Petris (Sinistra Italiana-SEL).

In relazione a quanto affermato in una nota di ricorrenti al Tar Lazio, in cui impropriamente si attribuisce alla Presidenza della Repubblica la formulazione del quesito referendario, negli ambienti del Quirinale si precisa che il quesito che comparirà sulla scheda è stato valutato e ammesso, con proprio provvedimento, dalla Corte di Cassazione, in base a quanto previsto dall'art 12 della legge 352 del 1970, e riproduce il titolo della legge quale approvato dal Parlamento.

"Questo quesito è quello che la legge prevede per la riforma costituzionale", dice il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha puntato più volte sulla necessità di affrontare la questione nel merito e non attraverso slogan, ribadendo che ora ci sono persone che dicono che il quesito è sbagliato "ma è quello che prevede la legge" e su quello sono state raccolte le firme da entrambi i fronti. "Mi sono convinto - ha concluso - che si possa fare un dibattito serio sul futuro del Paese che è più importante del mio futuro".


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa