lunedì, ottobre 17, 2016
Cosa cambia con la Manovra. Equitalia entrerà nell'Agenzia delle Entrate. "Flat tax" per le società di persone e le ditte individuali. Dato shock sul gap tra le imposte che dovrebbero essere versate e quelle effettivamente pagate. Zanetti: "Un condono? No un aiuto alle famiglie".

Il governo, assieme alla legge di Bilancio, ha approvato un decreto che farà calare le saracinesche su Equitalia, la società della riscossione di proprietà delle Entrate (51%) e dell'Inps (49%). Nel giro di sei mesi, la competenza del recupero delle imposte non pagate passerà all'Agenzia stessa. Per i contribuenti, l'operazione determinerà l'apertura di una "sanatoria" sulle cartelle che giacciono sugli scaffali, per 4 miliardi di euro di attesi incassi.

Già nella conferenza stampa post CdM, Matteo Renzi ha parlato apertamente delle pratiche "vessatorie" che hanno accompagnato il recupero delle tasse da parte della società della riscossione. Un cambio di passo nei rapporti con i cittadini è già stato inaugurato con l'ad Ruffini (l'iniziativa del Sms - 'Se mi scordo' - come strumento per avvisare i contribuenti di un mancato pagamento, piuttosto che inviare direttamente l'ufficiale giudiziario). "Un patto di reciproca fiducia tra il Fisco e il contribuente" è il pilastro degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018 indicato, sulla base dei contributi dell'Ocse e del Fmi sull'amministrazione fiscale italiana, nella Relazione sull'evasione fiscale e sull'economia sommersa predisposta dalla Commissione presieduta da Enrico Giovannini.

Alla transazione societaria si accompagna il risvolto più interessante per i contribuenti: una "rottamazione" delle cartelle dovrebbe portare al recupero di 4 miliardi. I cittadini dovranno pagare il dovuto, ma verranno cancellati gli interessi di mora e le sanzioni, che possono portare a far triplicare il peso dell'imposta evasa. La stima è che lo sconto sia tra il 30 e il 50% della cartella, con una platea che riguarda oltre 50 miliardi di crediti.

Intanto, a far sensazione è il dato sul gap tra le imposte che dovrebbero essere versate e quelle effettivamente pagate in Italia (riferito agli anni 2010-2014). Sono 108,7 miliardi di euro in media d'anno: 98,3 miliardi dovuti ai principali tributi, 10,4 ai contributi. La cifra, emersa nella "Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva, allegata al Def e depositata in Parlamento, spiega che la "propensione al gap" è altissima per l'Irpef del lavoro autonomo e d'impresa: al 59,5%.

L'Iva l'imposta più evasa: con un "tax gap" medio si attesta in Italia a 39,9 miliardi tra 2012-2013, ma sale a 40,2 miliardi nel 2014. Segue l'Irpef che vale complessivamente 31 miliardi. L'Imu tra le imposte meno amate, con oltre un quarto dei proprietari non la paga come dovuto.

Cambiano le regole per artigiani e commercianti. la legge di Bilancio per il 2017 porta la "flat tax" per le società di persone e le ditte individuali, che verranno tassate al 24%. Questo uno dei tre tasselli del pacchetto di agevolazioni fiscali per le Pmi, che vale circa 1 miliardo e unisce all'Iri l'introduzione del regime di tassazione per cassa (si paga all'incasso della fattura, e non al suo stacco) e alla revisione degli studi di settore. Una tassazione più leggera per favorire la capitalizzazione delle imprese. "Se prima c'era uno scalino tra le imprese personali e gli altri, ora c'è più equità", il commento di Confartigianato.

Raggiunto da Repubblica, Enrico Zanetti, viceministro dell'Economia, ha detto: "Tutto si può dire ma non che sia un condono. Noi restiamo fermi al principio in base al quale l'imposta si paga fino all'ultimo euro, senza alcuno sconto o forfetizzazione. E già questo è un elemento discriminate rispetto a provvedimenti del passato". Renzi, dunque, avrebbe dimostrato "coraggio e pragmatismo", ma la chiusura di Equitalia può rallentare la lotta all'evasione? "Assolutamente no. La chiusura di Equitalia da sola è un solo un fatto formale e organizzativo".

Una manovra, secondo i critici, "elettorale", che risentirebbe di un clima creatosi negli ultimi mesi in vista del referendum del 4 Dicembre e dei viaggi del premier intrapresi nelle ultime settimane. Il Def ha lasciato perplessi anche gli istituti nazionali e la revisione di Equitalia, il come è ancora da vedere, insieme al dato sul "tax gap", rischierebbe di aprire la strada ai cari vecchi condoni d'italiana memoria.


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