martedì, ottobre 25, 2016
"L'ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda". Parla il prefetto di Ferrara, Tortora. Severo Alfano: "Disonorata l'Italia". Il sindaco ferrarese: "Mi vergogno". Fabbri (Lega): "Eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza".

La protesta contro l’arrivo di 12 donne africane richiedenti asilo (di cui una incinta) a Gorino non indietreggia di un passo, anche se i profughi sono già stati accolti in un altro comune della provincia di Ferrara. Gli abitanti che ieri sera sono scesi in strada per bloccare l’accesso ai profughi hanno lasciato le barricate alle 4.30 di notte ma il presidio è stato rinnovato per tutta la giornata di oggi. Il prefetto ha indetto una riunione in prefettura alle 12.

Queste le sue parole: "Ha prevalso la tranquillità dell'ordine pubblico non potevamo certo manganellare le persone. Questo fenomeno o si gestisce insieme con buonsenso oppure non si gestisce. Il mio primo pensiero - ha proseguito - dopo quello che è successo va alle 12 donne oggetto di contestazione. Non oso pensare a quello che hanno passato nella traversata del Mediterraneo, al viaggio in pullman fino a Bologna e poi fino a Gorino e posso immaginare cosa possono aver provato quando si sono trovate davanti quelle barricate. E' stato un episodio tristissimo. Mi avrebbe fatto piacere - ha concluso Tortora - che i cittadini di Gorino avessero visto di cosa si trattava, se avessero avuto cognizione dei termini del problema forse le cose sarebbero andare diversamente".

Sulla vicenda che l'intervento del Ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Di fronte a 12 donne, delle quali una incinta, organizzare blocchi stradali non fa onore al nostro paese. Poi certo tutto può essere gestito meglio, possiamo trovare tutte le scuse che vogliamo, ma quella non è Italia. Quel che è accaduto non è lo specchio dell'Italia".

Mario Morcone, capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni ha detto invece che si vergogna molto di quello che è successo a Ferrara. "Credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini. E' un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo. Gli italiani che rifiutano l'aiuto doveroso a donne e bambini - prosegue - sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali. Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi - aggiunge Morcone - andassero a vivere in Ungheria. Noi - conclude - staremo meglio senza di loro".

Secondo quanto riporta l'Estense, la donna incinta, che ha avuto qualche problema di salute dovuto alla gravidanza e al viaggio travagliato, attualmente è ricoverata all'ospedale di Cona. Dunque i comuni incriminati non ospitano al momento alcun profugo, rispetto ai circa 800 già presenti nel resto della provincia di Ferrara. Un sistema dell'accoglienza che, secondo il prefetto Tortora, "diventa sempre più stressante, ma le procedure sono state corrette. Non mi aspettavo una reazione del genere e l'ho trovata sconcertante".

Nel corso della conferenza stampa, Tortora ha spiegato la dinamica che ha portato alla protesta: "Lunedì è stato convocato un nuovo incontro e, a fronte di questa urgenza, senza più strutture disponibili, abbiamo adottato il provvedimento di requisizione di alcune stanze dell'ostello di Gorino (l’Ostello Bar "Amore e Natura", ndr)". "Si potrebbe obiettare - ha detto - perché non vi siete rivolti al mercato? Ebbene, lo abbiamo fatto contattando i privati, praticamente tutti gli hotel e strutture ricettive dei Lidi e tutti hanno risposto, appena sentono parlare di profughi, che le strutture sono già al completo. Lascio a voi ogni considerazione sulla plausibilità di queste risposte".


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