sabato, ottobre 08, 2016
Giorni decisivi, in Pakistan, per la sorte della donna cristiana accusata di blasfemia e condannata a morte. L'avvocato: "Momento decisivo. Chiediamo la preghiera di tutti".

Radio Vaticana - In Pakistan, è fissata per il 13 ottobre prossimo l’udienza della Corte Suprema per il caso di Asia Bibi, la donna cristiana, madre di 5 figli, ingiustamente accusata di blasfemia e per questo condannata a morte. La sentenza in primo grado è stata confermata dalla Corte di appello e ora il ricorso è giunto al Tribunale supremo, terzo e ultimo grado di giudizio che ha disposto la data per l’esame del caso.

Lo conferma a Fides Joseph Nadeem, tutore della famiglia della donna, aggiungendo che "si tratta di un momento decisivo in cui si richiede la preghiera costante di tutti i cristiani e di tutti gli uomini di buona volontà, perché Asia sia liberata".

Il caso sarà presentato dall'avvocato musulmano Saiful Malook, legale ufficiale di Asia Bibi, che "nutre buone speranze", notando "i difetti in diritto e le prove che, nel merito, dimostrano l’innocenza della donna". Asia Bibi si trova attualmente nel carcere femminile di Multan, in una cella singola. La donna è stata arrestata a giugno del 2009 in base alla nota legge sulla blasfemia, dopo un litigio con alcune contadine, sue compagne di lavoro nei campi. Dopo la condanna a morte nel 2009 e la conferma del verdetto di condanna nel 2014, il 22 luglio 2015 la Corte Suprema ha sospeso la pena e disposto il riesame del caso.


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