mercoledì, settembre 28, 2016
Circa 200 persone si sono riunite per una manifestazione di fronte al commissariato della zona. La vittima, malata di mente, aveva puntato un oggetto contro l'agente, simulando di avere una pistola.

Ad una settimana da Charlotte, un afroamericano è morto in ospedale dopo essere stato ferito da diversi colpi di arma da fuoco ieri sera dalla polizia di El Cajon, alla periferia di San Diego. Secondo quanto riferisce la Cnn, all'annuncio della notizia, 200 persone si sarebbero riunite per protestare di fronte al commissariato della zona, presenti anche i leader della comunità e di alcune chiese locali.

Il trentenne, ha detto la polizia durante una conferenza stampa prima dell’annuncio della sua morte, era disarmato ma aveva estratto un oggetto dalla sua tasca e lo aveva puntato contro gli agenti. Rifiutatosi di obbedire a "molteplici ordini", "ha poi estratto dalla borsa un oggetto tenendolo tra le mani e puntandolo contro gli agenti e a quel punto un poliziotto ha sparato". Sul posto non sarebbero state trovate armi.

La polizia ha anche diffuso su Twitter un fermo immagine che mostra proprio il momento in cui l'uomo ha puntato l'oggetto contro i due agenti, estrapolato da un video non diffuso integralmente.

Secondo quanto raccontato da alcuni amici di famiglia, la vittima si chiamava Alfred Orlango, soffriva di problemi mentali e non costituiva un pericolo. Secondo la polizia, era stato segnalato diverse volte poco dopo le 14 di ieri perché agiva in modo strano e camminava tra il traffico. Una volta rintracciato la situazione è degenerata. Un agente avrebbe dapprima usato una pistola taser, per immobilizzare l'uomo, mentre l'altro una pistola vera e propria.

Giallo intorno alla ricostruzione, alla luce della testimonianza di un passante, Michael May Rodriguez, secondo la quale Alfred sarebbe stato senza maglietta, con le mani in alto. Dopo pochi secondi, un agente avrebbe aperto il fuoco: "E poi ha sparato ancora". Il testimone avrebbe sentito cinque spari. La polizia non ha confermato.


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