sabato, agosto 27, 2016
Nell’Italia centrale la terra non si ferma, continuano le scosse e si aggrava il bilancio dei morti, arrivato a 278, la maggior parte dei quali ad Amatrice, che appare sempre più isolata a causa dei danni alle vie di collegamento. 2.500 gli sfollati. Domani, ad Ascoli, funerali di stato per alcune delle vittime e lutto nazionale. Francesca Sabatinelli: ascolta

Radio Vaticana - 1.059, è il numero delle scosse che si sono susseguite da mercoledì notte, 220 quelle di oggi, di stamattina la terza in ordine di intensità, 4.8, il colpo finale per alcune delle costruzioni già devastate, ma soprattutto la causa della chiusura del ponte a Tre Occhi, sulla regionale 260 importante via d’accesso ad Amatrice, che appare sempre più a rischio isolamento. 278 finora le vittime accertate, il bilancio di poche ore fa, 218 nella sola Amatrice dove però vi sarebbero ancora alcuni dispersi, 49 morti ad Arquata, 11 ad Accumoli. 387 i feriti, 238 le persone salvate.

Nelle Marche, secondo i Vigili del Fuoco, non risulterebbe più alcun disperso. Gli interventi di scavo non sono tuttavia terminati, e continueranno con la speranza di ritrovare persone in vita, ma anche per recuperare eventuali corpi sotto le macerie. Le testimonianze ora di Paul un giovane romano accorso a Pescara del Tronto subito dopo il terremoto per aiutare i suoi amici e poi quella di un anziano del luogo, rientrato in casa dopo il sisma per riprendere alcuni suoi beni:

“Questo ragazzo che siede qui al tavolo della mensa ha perso la casa, i genitori hanno perso il lavoro, hanno perso la macelleria. Quella era la macelleria … questo ragazzo guarda fisso nel vuoto ed è una cosa veramente terribile. È una delle cose più brutte che abbia mai visto in 20 anni di vita”.

“Prima di ritornare qui siamo passati per Ascoli e vedendo tutte quelle salme ho detto: ringraziamo Dio che ci siamo salvati. Non doveva succedere, ma se fosse accaduto una settimana fa sarebbe stato un disastro. Il Paese si era riempito di persone di Roma, arrivate per le ferie. Questo è stato un disastro, ma sarebbe stato peggio”.


Il suolo ad Accumoli, secondo le prime rilevazioni dei satelliti, si sarebbe abbassato di venti centimetri.

Il sisma avrebbe provocato una deformazione a forma di ‘cucchiaio’, una depressione del suolo in corrispondenza della faglia che è a pochi chilometri di profondità tra Norcia ed Amatrice, ed è proprio qui che nelle ultime ore si teme il crollo sia della Torre Civica che della chiesa di Sant’Agostino, entrambi gli edifici storici già pesantemente danneggiati e dai quali provengono forti scricchiolii che, soprattutto dopo le ultime scosse di assestamento hanno indotto i vigili del fuoco ed i soccorritori ad allontanarsi.

Il sistema dei soccorsi ha retto, ha detto il ministro degli interni Alfano in visita ad Arquata. Domani il presidente della repubblica Mattarella visiterà alcune delle zone colpite, per poi recarsi ad Ascoli per i funerali di stato delle vittime marchigiane, ai quali presenzierà anche il premier Renzi. Martedì 30, invece, ad Amatrice, si svolgerà un rito funebre ma senza salme.


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