lunedì, agosto 29, 2016
Appena possibile verrò a trovarvi. Così, Papa Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro, rivolgendosi alle popolazioni del Centro Italia, colpite dal terribile terremoto di mercoledì scorso.

Radio Vaticana - Il Papa sottolinea la vicinanza della Chiesa a quanti soffrono a causa del sisma ed elogia l’impegno di quanti si stanno prodigando per portare soccorso e solidarietà. Prima delle parole sul terremoto, il Papa – commentando il Vangelo domenicale – aveva ribadito che la via del Vangelo è il servizio al prossimo, che rifugge dall’orgoglio e dall’arrivismo. Il servizio di Alessandro Gisotti: ascolta

La gente di Amatrice, di Accumoli, di Arquata e Pescara del Tronto, di Norcia è nel cuore di Francesco. All’Angelus, il Papa rinnova la sua vicinanza spirituale alle popolazioni colpite dal terremoto che ha scosso il Centro Italia e nomina le località più profondamente ferite dal sisma.

Appena possibile porterò ai terremotati la vicinanza della Chiesa
Francesco sottolinea la vicinanza della Chiesa a chi soffre e il suo desiderio di visitare quanto prima le zone terremotate:

“Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni, prega per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose. Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l'abbraccio di padre e fratello, e il sostegno della speranza cristiana”.

L’orgoglio e l’arrivismo sono la causa di molti mali
Prima delle parole sul terremoto, il Papa aveva commentato il Vangelo domenicale sottolineando che Gesù predilige gli ultimi:

“La storia insegna che l’orgoglio, l’arrivismo, la vanità, l’ostentazione sono la causa di molti mali. E Gesù ci fa capire la necessità di scegliere l’ultimo posto, cioè di cercare la piccolezza e il nascondimento: l'umiltà. Quando ci poniamo davanti a Dio in questa dimensione di umiltà, allora Dio ci esalta, si china verso di noi per elevarci a sé; perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.

Dio paga molto più degli uomini, ci dà posto vicino al suo cuore
Le parole di Gesù, ha detto il Papa, “sottolineano atteggiamenti completamente diversi e opposti: l’atteggiamento di chi si sceglie il proprio posto e l’atteggiamento di chi se lo lascia assegnare da Dio e aspetta da Lui la ricompensa”:

“Non dimentichiamolo: Dio paga molto di più degli uomini! Lui ci dà un posto molto più bello di quello che ci danno gli uomini! Il posto che ci dà Dio è vicino al suo cuore e la sua ricompensa è la vita eterna. Sarai beato - dice Gesù - Riceverai la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti” (v. 14).

Servire il prossimo, gli esclusi sono i privilegiati del Regno di Dio Il cristiano, ha proseguito il Papa, deve “scegliere la gratuità invece del calcolo opportunistico che cerca di ottenere una ricompensa”, e di "arricchirsi di più". Infatti, ha annotato, “i poveri, i semplici, quelli che non contano, non potranno mai ricambiare un invito a mensa”:

“Così Gesù dimostra la sua preferenza per i poveri e gli esclusi, che sono i privilegiati del Regno di Dio, e lancia il messaggio fondamentale del Vangelo che è servire il prossimo per amore di Dio. Oggi, Gesù si fa voce di chi non ha voce e rivolge a ciascuno di noi un accorato appello ad aprire il cuore e fare nostre le sofferenze e le ansie dei poveri, degli affamati, degli emarginati, dei profughi, degli sconfitti dalla vita, di quanti sono scartati dalla società e dalla prepotenza dei più forti”.

Ha così ricordato l’impegno di tanti volontari, in particolare nelle mense che, ha detto, sono vere “palestre di carità, che diffondono la cultura della gratuità”. Di qui l’invocazione alla Vergine affinché aiuti i cristiani ad essere “capaci di gesti gratuiti di accoglienza e di solidarietà verso gli emarginati, per diventare degni della ricompensa divina”.

Giornata per il Creato, occasione di impegno comune per l’ambiente
Al momento dei saluti ai pellegrini, il Papa ha rammentato la Beatificazione, in Argentina, di Suor Maria Antonia de San José, per il popolo Mama Antula. “La sua esemplare testimonianza cristiana, specialmente il suo apostolato nella promozione degli Esercizi Spirituali – ha affermato – possano suscitare il desiderio di aderire sempre più a Cristo e al Vangelo”. Quindi, ha ricordato che giovedì prossimo si celebra la “Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, insieme con i fratelli ortodossi e di altre Comunità ecclesiali”. Questa ricorrenza, ha detto il Papa, “sarà un’occasione per rafforzare il comune impegno a salvaguardare la vita, rispettando l’ambiente e la natura”.


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