venerdì, agosto 05, 2016
Accordo per il preliminare di cessione del 99% del club in cambio di 740 milioni (compresi i 220 milioni di debiti) a un nuovo gruppo orientale guidato da Yonghong Li: la firma a Villa Certosa. Il club passa nelle mani della Sino-Europe Investment Management Changxing.

Sono le 14,06 quando, attraverso un comunicato, la Fininvest ufficializza la fine di uno dei sodalizi più vincenti nella storia del calcio moderno: quello fra il Milan e Silvio Berlusconi. "Il presidente Silvio Berlusconi - dice il documento - ha approvato il contratto preliminare firmato dall'amministratore delegato di Fininvest, Danilo Pellegrino, e da Han Li, rappresentante di un gruppo di investitori cinesi, relativo alla compravendita dell’intera partecipazione - pari al 99,93% - detenuta dalla stessa Fininvest nell'AC Milan".

Una firma con colpo di scena. Ad acquistare, infatti, non è stata la cordata cinese rappresentata dai manager Gancikoff e Galatioto (fuori da questa operazione) né il gruppo Fosun (alle spalle del super procuratore portoghese Jorge Mendes) emerso negli ultimi tempi, ma un terzo e nuovo gruppo orientale rappresentato dal manager Yonghong Li che ha trattato l'acquisto del club in segreto.

La Sino-Europe Investment Management Changxing altro non sarà che una società veicolo creata per l'operazione all'interno della quale saranno almeno la Haixia Capital (il fondo di stato cinese per lo sviluppo e gli investimenti) e lo stesso Yonghong Li. Al momento non si sanno i nomi di ulteriori investitori, ma soltanto che facevano parte anche della cordata Galatioto, scissa per insanabili divergenze interne.

Per quanto riguarda, infine, la parte sugli investimenti che avrebbe richiesto lo stesso Berlusconi, non saranno i 450 milioni in 3 anni da lui ipotizzati, ma 350, con un'immissione di 100 milioni al momento della chiusura dell'operazione (dei quali 15 da subito e 85 entro un mese), prevista entro la fine dell'anno.

Il Milan ha quindi un nuovo proprietario e, anche se forse non da subito, le risorse per rinforzare la squadra, finora ritoccata solo con gli acquisti di Lapadula e Gustavo Gomez. I primi di una lunga serie di acquisti, sperano i tifosi dopo anni di magra, con Fininvest che non aveva più la forza per investire nel club. Inevitabile la cessione, definita dopo diverse trattative annunciate e poi saltate e il lento convincimento dello stesso Berlusconi.

Alla fine, così, dopo aver costruito più di una campagna elettorale agitandone lo spauracchio, Berlusconi ha finito per vendere proprio ai "comunisti" di Pechino.


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