mercoledì, luglio 20, 2016
È l'allarme lanciato dai sindacati degli “esternalizzati” della Fruendo. "Potremmo non servire più". 

WSI - Non solo obbligazionisti e correntisti. Ad attendere con trepidazione l’esito degli stress test di fine mese di Mps, ci sono anche gli “esternalizzati” della Fruendo. Ovvero oltre mille ex dipendenti di Mps, sparsi da Padova a Lecce, che dal primo gennaio 2014 sono stati trasferiti alla Fruendo, una società del gruppo della famiglia toscana Bassilichi. “Se Monte dei Paschi fosse spacchettato, incorporato, comprato da altre banche che hanno già il loro back-office e i loro servizi per la logistica potrebbero fare a meno di noi” ha lanciato l’allarme preoccupata Carla Nencioni, rappresentante sindacale del Sifub, che con quel “noi” fa riferimento appunto agli oltre 1000 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro se l’esito degli stress test di fine mese e le trattative tra Renzi e Merkel dovesse essere negativo. I dipendenti in questione hanno un età media ben oltre i cinquant’anni. Fino al 2014 lavoravano per il Monte dei Paschi, ma il primo gennaio di quell’anno vennero trasferiti alla Fruendo, una società del gruppo della famiglia toscana Bassilichi.

Come ricorda il Giornale, “Il “back office” Mps, cioè i servizi di incasso e pagamento tradizionali, venne ceduto a una nuova società. Il passaggio rientrava nel piano di ristrutturazione che prevedeva un taglio di ottomila posti di lavoro. Le intenzioni dichiarate erano quelle di creare una nuova realtà per l’appalto a un soggetto terzo delle attività bancarie”.

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