mercoledì, giugno 08, 2016
Estradizione record, già in Italia dal Sudan. L'eritreo Mered Medhanie è accusato dai pm di Palermo di aver organizzato decine di viaggi dalla Libia. Al telefono rideva dei morti: "Ne faccio salire sempre troppi sui barconi".

E' stato estradato in Italia dalla Repubblica del Sudan, dove è stato arrestato, Mered Yehdego Medhane, 35 anni, eritreo, uno dei più importanti capi delle organizzazioni criminali che trafficano in esseri umani. Le indagini che hanno portato al suo arresto sono state condotte dalla Procura di Palermo. L'accusa è di aver organizzato decine di viaggi dalla Libia verso la Sicilia, alcuni conclusi con diverse vittime.

Il 24 maggio, la polizia locale lo aveva fermato su indicazione delle autorità italiane ed inglesi. Medhanie è stato estradato a tempo record, ieri sera è giunto a Roma, scortato dai poliziotti della squadra mobile di Palermo e del Servizio centrale operativo. Un risultato doppiamente storico, sia perché mai prima d'ora il Sudan aveva concesso un'estradizione all'Italia, che perché si tratta del primo trafficante di uomini a finire in una prigione europea.

Le intercettazioni grottesche. "Ho lo stile di Gheddafi, non potrà esserci mai nessuno più forte di me". Medhaine al telefono era solito vantarsi: "Ho lavorato bene, ho fatto partire 7.000, 8.000 persone". Tanto premuroso verso la propria famiglia in Svezia ed i propri guadagni, quanto sprezzante verso i disperati di cui approfittava: "Dicono di me che ne faccio salire sempre troppi sui barconi... ma sono loro che vogliono partire subito".

Sarà proprio a partire da Medhaine che gli inquirenti cercheranno di ricostruire la rete di trafficanti che continua a gestire l'ondata di sbarchi dalla Libia verso la Sicilia.


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