Via libera definitiva della Camera. 372 i Sì. La proclamazione salutata con soddisfazione dai banchi del Pd e dagli attivisti fuori Montecitorio. Renzi: "Giorno di festa". Orlando: "Rispetto per la Cei, ma era necessaria". Salvini a sindaci leghisti: "Disobbedite"; ma Meloni: "Io la applicherò".
Via libera definitiva della Camera alla legge sulle unioni civili. Il testo è stato approvato con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti (fra cui i Cinque Stelle). Poche ore prima la stessa aula aveva votato e approvato la questione di fiducia posta dal governo sul testo della legge. Il testo votato oggi era già stato approvato dal Senato lo scorso febbraio con un voto di fiducia sul maxi-emendamento che riscriveva la legge sulla base dell’accordo trovato tra il Pd e il Ncd.
La legge sulle Unioni civili introduce due istituti completamente diversi per le coppie omosessuali e per le coppie etero. Per le prime arrivano le unioni civili, per le quali ci sono una serie di diritti e doveri molto forti, che le avvicinano al matrimonio, tra cui la reversibilità della pensione ma non le adozioni; per le seconde nascono le convivenze, per le quali gli obblighi reciproci sono molto minori e mancano i principali diritti, proprio come la reversibilità.
In generale, l'unione civile si costituirà di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni, l'atto verrà registrato all'archivio dello stato civile. Per i rispettivi diritti e doveri, residenza, abusi familiari e scioglimento dell'unione, si applicheranno gli articoli del codice civile relativi al matrimonio.
Alla coppia saranno, inoltre, riconosciuti i diritti di assistenza sanitaria, carceraria, l'unione o la separazione dei beni, il subentro nel contratto d'affitto, la reversibilità della pensione ed i doveri previsti per le coppie sposate. I rapporti patrimoniali e di convivenza potranno essere regolati in presenza di un notaio. Per lo scioglimento, infine, si applicheranno le norme del divorzio, pur non essendo obbligatorio il "periodo di separazione".
Le reazioni. "Oggi è un giorno di festa, l'Italia fa un passo avanti, è un giorno molto atteso, certo ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno, rimpianti e amarezze ma noi sentiamo, in sms e mail, una gioia molto forte e diffusa"; così Matteo Renzi aveva commentato a Radio Capital l'imminente via libera alle unioni civili.
"Una bellissima giornata per tutti gli italiani e le italiane", è stato il commento della ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, aggiungendo l'hashtag #promessamantenuta.
Dura la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che invita i primi cittadini del Carroccio alla disobbedienza: "Sindaci della Lega disobbedite a una legge anticamera delle adozioni gay".
Controcorrente Giorgia Meloni che, pur annunciando il suo voto contrario alla legge, gela la Lega: "Se dovessi diventare sindaco rispetterò la legge". La stessa posizione espressa dal candidato sindaco del centrodestra a Milano, Stefano Parisi: "Io ho sempre detto che bisogna applicare la legge".
Critica anche la CEI. "Il voto di fiducia rappresenta una sconfitta per tutti", ha spiegato monsignor Nunzio Galantino. "Ho rispetto per la Cei - ha replicato il guardasigilli Andrea Orlando - ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po' tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento. Da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti".
Via libera definitiva della Camera alla legge sulle unioni civili. Il testo è stato approvato con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti (fra cui i Cinque Stelle). Poche ore prima la stessa aula aveva votato e approvato la questione di fiducia posta dal governo sul testo della legge. Il testo votato oggi era già stato approvato dal Senato lo scorso febbraio con un voto di fiducia sul maxi-emendamento che riscriveva la legge sulla base dell’accordo trovato tra il Pd e il Ncd.
La legge sulle Unioni civili introduce due istituti completamente diversi per le coppie omosessuali e per le coppie etero. Per le prime arrivano le unioni civili, per le quali ci sono una serie di diritti e doveri molto forti, che le avvicinano al matrimonio, tra cui la reversibilità della pensione ma non le adozioni; per le seconde nascono le convivenze, per le quali gli obblighi reciproci sono molto minori e mancano i principali diritti, proprio come la reversibilità.
In generale, l'unione civile si costituirà di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni, l'atto verrà registrato all'archivio dello stato civile. Per i rispettivi diritti e doveri, residenza, abusi familiari e scioglimento dell'unione, si applicheranno gli articoli del codice civile relativi al matrimonio.
Alla coppia saranno, inoltre, riconosciuti i diritti di assistenza sanitaria, carceraria, l'unione o la separazione dei beni, il subentro nel contratto d'affitto, la reversibilità della pensione ed i doveri previsti per le coppie sposate. I rapporti patrimoniali e di convivenza potranno essere regolati in presenza di un notaio. Per lo scioglimento, infine, si applicheranno le norme del divorzio, pur non essendo obbligatorio il "periodo di separazione".Le reazioni. "Oggi è un giorno di festa, l'Italia fa un passo avanti, è un giorno molto atteso, certo ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno, rimpianti e amarezze ma noi sentiamo, in sms e mail, una gioia molto forte e diffusa"; così Matteo Renzi aveva commentato a Radio Capital l'imminente via libera alle unioni civili.
"Una bellissima giornata per tutti gli italiani e le italiane", è stato il commento della ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, aggiungendo l'hashtag #promessamantenuta.
Dura la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che invita i primi cittadini del Carroccio alla disobbedienza: "Sindaci della Lega disobbedite a una legge anticamera delle adozioni gay".
Controcorrente Giorgia Meloni che, pur annunciando il suo voto contrario alla legge, gela la Lega: "Se dovessi diventare sindaco rispetterò la legge". La stessa posizione espressa dal candidato sindaco del centrodestra a Milano, Stefano Parisi: "Io ho sempre detto che bisogna applicare la legge".
Critica anche la CEI. "Il voto di fiducia rappresenta una sconfitta per tutti", ha spiegato monsignor Nunzio Galantino. "Ho rispetto per la Cei - ha replicato il guardasigilli Andrea Orlando - ma ritengo quella scelta necessaria e anche un po' tardiva rispetto a ciò che si è sviluppato nel tempo nella società e a diritti che da troppo tempo chiedono un riconoscimento. Da anni la Corte di Strasburgo ci segnala che categorie di cittadini non hanno un riconoscimento per legge dei propri diritti".
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