In mattinata Papa Francesco riceverà la cancelliera tedesca Angela Merkel, prima della cerimonia di consegna del "Premio Carlo Magno" assegnato al Pontefice dalla città di Aquisgrana. All'udienza privata parteciperanno anche i vertici delle Istituzioni europee Martin Schulz, Jean-Claude Juncker e Donald Tusk.
L'occasione è un evento per il quale è prevista anche la partecipazione del re di Spagna Felipe. Il prestigioso premio è una risposta all'appello lanciato dal Santo Padre a Strasburgo il 25 novembre 2014, quando ha chiesto al Parlamento Europeo di costruire un'Unione che ruoti non intorno all'economia, ma alla sacralità della persona, accogliendo chi fugge dalla guerra, dalla miseria .
La consegna del riconoscimento segna la degna continuazione di un percorso umanitario che mira all'integrazione piuttosto che alla disgregazione. Un suo grande predecessore è stato insignito del premio, l'allora Papa Giovanni Paolo II che nel 2004 ha vinto segnando una nuova rotta. La stessa Merkel spende parole di elogio per il Santo polacco, che al pari di Papa Bergoglio reputa un "grande europeo".
L’integrazione dei rifugiati nell’Unione Europea è un valore aggiunto non minatorio se con giusta cognizione di causa. Ecco perché, partendo dai ragazzi, si cerca di promuovere uno spirito solidale e di cooperazione. Come spiega una nota dell’Euroassemblea, il riconoscimento “è destinato ai giovani di età compresa tra 16 e 30 coinvolti in progetti che contribuiscono a promuovere la comprensione tra i popoli di diversi Paesi europei”.
Nel frattempo, oggi all'Udienza Generale del mercoledì, il Successore di Pietro, spiegando il passo biblico del Buon Pastore, dichiara che: "Dovremmo riflettere spesso su questa parabola perché nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e se ne è andato lasciando il posto vuoto. A volte questo è scoraggiante - continua il Pontefice - e ci porta a credere che sia una perdita inevitabile, una malattia senza rimedio. È allora che corriamo il pericolo di rinchiuderci dentro un ovile, dove non ci sarà l’odore delle pecore, ma puzza di chiuso".
Attesa dunque per la degna chiusura celebrativa di venerdì che in Vaticano vedrà la stessa Fondazione internazionale “Premio Carlo Magno” attribuire il Premio 2016 a Papa Francesco, quale personalità che si è spesa in favore dei valori europei.
di Dario Cataldo
L'occasione è un evento per il quale è prevista anche la partecipazione del re di Spagna Felipe. Il prestigioso premio è una risposta all'appello lanciato dal Santo Padre a Strasburgo il 25 novembre 2014, quando ha chiesto al Parlamento Europeo di costruire un'Unione che ruoti non intorno all'economia, ma alla sacralità della persona, accogliendo chi fugge dalla guerra, dalla miseria .
La consegna del riconoscimento segna la degna continuazione di un percorso umanitario che mira all'integrazione piuttosto che alla disgregazione. Un suo grande predecessore è stato insignito del premio, l'allora Papa Giovanni Paolo II che nel 2004 ha vinto segnando una nuova rotta. La stessa Merkel spende parole di elogio per il Santo polacco, che al pari di Papa Bergoglio reputa un "grande europeo".
L’integrazione dei rifugiati nell’Unione Europea è un valore aggiunto non minatorio se con giusta cognizione di causa. Ecco perché, partendo dai ragazzi, si cerca di promuovere uno spirito solidale e di cooperazione. Come spiega una nota dell’Euroassemblea, il riconoscimento “è destinato ai giovani di età compresa tra 16 e 30 coinvolti in progetti che contribuiscono a promuovere la comprensione tra i popoli di diversi Paesi europei”.
Nel frattempo, oggi all'Udienza Generale del mercoledì, il Successore di Pietro, spiegando il passo biblico del Buon Pastore, dichiara che: "Dovremmo riflettere spesso su questa parabola perché nella comunità cristiana c’è sempre qualcuno che manca e se ne è andato lasciando il posto vuoto. A volte questo è scoraggiante - continua il Pontefice - e ci porta a credere che sia una perdita inevitabile, una malattia senza rimedio. È allora che corriamo il pericolo di rinchiuderci dentro un ovile, dove non ci sarà l’odore delle pecore, ma puzza di chiuso".
Attesa dunque per la degna chiusura celebrativa di venerdì che in Vaticano vedrà la stessa Fondazione internazionale “Premio Carlo Magno” attribuire il Premio 2016 a Papa Francesco, quale personalità che si è spesa in favore dei valori europei.
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