Si è conclusa ieri la Sesta edizione della “Marcia per la vita”, che ha portato in piazza 30 mila persone contro l’aborto, l’eutanasia e contro qualsiasi altra forma che inibisce la famiglia tradizionale.
Negli anni, la cultura della vita ha subito una drastica battuta d’arresto in nome della Legge 194, della legge in discussione in Parlamento sull’eutanasia, sulle mancate politiche che incentivano la crescita demografica e la contestuale attenzione verso unioni che di certo non garantiscono la procreazione.La Marcia giunta ieri in Piazza San Pietro, accolta dal saluto di Papa Francesco è tutto questo.
Come ribadisce la portavoce, Virginia Coda Nunziante: “Noi siamo per la vita, senza compromessi. E i compromessi quali sono? Sono quelli all’inizio e alla fine della vita. Noi cerchiamo di sollevare il problema in Italia sul dramma dell’aborto e dell’approvazione della Legge 194 che – non dimentichiamolo – ha ucciso in Italia 5 milioni e 700.000 bambini dal momento della sua approvazione sino ad oggi; e chiaramente anche sul problema del fine vita: siamo contro una legge sull’eutanasia che è già in discussione in Parlamento. Siamo quindi per la vita senza compromessi.
Come un fiume in piena, la Portavoce continua nelle prese di posizione per delle questioni delicate e di cruciale rilevanza per le sorti non solo nazionali ma anche europee. La Dottoressa dichiara che “l’altro scopo, a nostro avviso molto importante, è quello di cercare di creare una vera cultura della vita, anche perché non c’è più nessun ricambio generazionale. Ormai in Italia abbiamo 1.3 figli per donna e ci prepariamo di qui al 2020 ad averne 0.8; per cui il nostro Paese non ha un ricambio, anche se questo avviene purtroppo anche negli altri Paesi d’Europa.
E allora, di fronte a questo – continua la Coda Nunziante – quello che chiediamo al governo è che, invece di spendere intorno ai 200 milioni di euro l’anno per la Legge 194 negli ospedali, si cerchi invece di dare questi soldi alle famiglie per incentivare le nascite. E certamente, anche da un punto di vista economico - pur non essendo questo l’aspetto più importante, comunque lo è - l’economia riprenderebbe. Anche gli economisti infatti lo dicono e lo ha detto anche il direttore della Morgan Stanley: finché in Italia la demografia non si riprende, non si potrà mai uscire dalla crisi economica. Di conseguenza, la cultura della vita è alla base di tutto il resto”.
La cultura contro la vita genera solitudine e quindi morte. Come pensare all’eutanasia se non in questa ottica? Spesso le persone anziane sono lasciate al proprio destino, isolate e schermite, come le madri che decidono di abortire. Sono le fasce deboli della società, quelle che invece necessitano di maggiori cure e tutela. L’assenza di politiche di sostegno che incentivano la procreazione, che incentivano lo sviluppo delle famiglie, ledono la crescita e quindi l’economia. Il marito e la moglie devono essere salvaguardati affinché possano fondare la basi per la crescita dei propri figli, affinché possano garantire una continuità che adesso comincia a cedere.
di Dario Cataldo
Negli anni, la cultura della vita ha subito una drastica battuta d’arresto in nome della Legge 194, della legge in discussione in Parlamento sull’eutanasia, sulle mancate politiche che incentivano la crescita demografica e la contestuale attenzione verso unioni che di certo non garantiscono la procreazione.La Marcia giunta ieri in Piazza San Pietro, accolta dal saluto di Papa Francesco è tutto questo.
Come ribadisce la portavoce, Virginia Coda Nunziante: “Noi siamo per la vita, senza compromessi. E i compromessi quali sono? Sono quelli all’inizio e alla fine della vita. Noi cerchiamo di sollevare il problema in Italia sul dramma dell’aborto e dell’approvazione della Legge 194 che – non dimentichiamolo – ha ucciso in Italia 5 milioni e 700.000 bambini dal momento della sua approvazione sino ad oggi; e chiaramente anche sul problema del fine vita: siamo contro una legge sull’eutanasia che è già in discussione in Parlamento. Siamo quindi per la vita senza compromessi.
Come un fiume in piena, la Portavoce continua nelle prese di posizione per delle questioni delicate e di cruciale rilevanza per le sorti non solo nazionali ma anche europee. La Dottoressa dichiara che “l’altro scopo, a nostro avviso molto importante, è quello di cercare di creare una vera cultura della vita, anche perché non c’è più nessun ricambio generazionale. Ormai in Italia abbiamo 1.3 figli per donna e ci prepariamo di qui al 2020 ad averne 0.8; per cui il nostro Paese non ha un ricambio, anche se questo avviene purtroppo anche negli altri Paesi d’Europa.
E allora, di fronte a questo – continua la Coda Nunziante – quello che chiediamo al governo è che, invece di spendere intorno ai 200 milioni di euro l’anno per la Legge 194 negli ospedali, si cerchi invece di dare questi soldi alle famiglie per incentivare le nascite. E certamente, anche da un punto di vista economico - pur non essendo questo l’aspetto più importante, comunque lo è - l’economia riprenderebbe. Anche gli economisti infatti lo dicono e lo ha detto anche il direttore della Morgan Stanley: finché in Italia la demografia non si riprende, non si potrà mai uscire dalla crisi economica. Di conseguenza, la cultura della vita è alla base di tutto il resto”.
La cultura contro la vita genera solitudine e quindi morte. Come pensare all’eutanasia se non in questa ottica? Spesso le persone anziane sono lasciate al proprio destino, isolate e schermite, come le madri che decidono di abortire. Sono le fasce deboli della società, quelle che invece necessitano di maggiori cure e tutela. L’assenza di politiche di sostegno che incentivano la procreazione, che incentivano lo sviluppo delle famiglie, ledono la crescita e quindi l’economia. Il marito e la moglie devono essere salvaguardati affinché possano fondare la basi per la crescita dei propri figli, affinché possano garantire una continuità che adesso comincia a cedere.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.