martedì, marzo 22, 2016
Per mettere al riparo le finanze pubbliche, minacciate dalla finanziaria del governo, la Corte dei Conti si augura un intervento sull’Iva. Il tutto dopo che la stessa magistratura contabile ha reso noto il raggiungimento di un altro record poco invidiabile per l’Italia. Il nostro paese è infatti al secondo posto nell’Unione europea “quanto a prelievo gravante sui redditi da lavoro con il 42,8%, quasi otto punti oltre la media europea”. 

di Daniele Chicca  

WSI - Nella classifica stilata dalla Corte dei Conti sul prelievo dei redditi d’impresa l’Italia si piazza invece al terzo posto, con circa il 62%, “ossia ben oltre il 50% della media Ue”. L’Italia, aggiunge la magistratura contabile, “è al 22esimo posto in Europa (con il 17,7%) nel prelievo sui consumi, quasi quattro punti in meno rispetto all’Ue, e al quarto posto sia nel prelievo sugli immobili sia in quello gravante sull’energia”.

La Corte dei Conti, che già aveva criticato la legge di Stabilità per lo sfruttamento di tutti i margini di flessibilità possibile, un approccio che mette a rischio la protezione dei conti pubblici e la stabilità economica del paese, continua a consigliare l’adozione di interventi sulla spesa fiscale.

La magistratura contabile si augura un intervento sulle tasse e in particolare sull’imposta sui consumi. Un aumento dell’Iva sarebbe tra i meno distorsivi come impatto sull’economia e pertanto “giustificato” e “preferibile ad altre forme di imposizione indiretta”, anche per via dell’ampiezza della base imponibile “su cui si distribuirebbe sia in considerazione di ripetuti stress cui sono stati finora soggetti altri comparti (le accise innanzitutto)”.

“Se oltre al taglio delle spese, un contributo sarà necessario sul versante entrate, una ipotesi in discussione non escluderebbe, oltre a una revisione delle spese fiscali, un intervento sull’Iva”.

Come si potrebbe materializzare un simile intervento? “Resterebbe nell’area individuata dalla clausola di salvaguardia rinnovata per il 2016; sarebbe giustificato dalla posizione di fanalino di coda che il nostro Paese occupa nella graduatoria europea sul rendimento dell’imposta”.

Sul Pil gravano incertezze nel 2016

Sull’andamento dell’economia italiana “gravano incertezze” quest’anno. Lo afferma la Corte dei Conti, secondo cui la ripresa resta ancora debole e deludente. Lo si legge nel rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica.

“Da una parte – sottolinea la magistratura contabile – l’economia italiana sembra uscita dalla fase recessiva; dall’altra, la ripresa, ancora debole, può trovare difficoltà a consolidarsi, anche per la sua caratteristica di asincronia ciclica rispetto ai principali partner”.

Secondo la Corte dei Conti “incertezze gravano pertanto sugli andamenti 2016, alimentate oltre che dal rallentamento degli scambi internazionali anche dalle turbolenze dei mercati finanziari, connesse al rialzo dei tassi statunitensi e a diffusi timori sul settore bancario in Europa”.


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