mercoledì, agosto 26, 2015
Una tradizione, conservata gelosamente non solo per i turisti in visita all'ex colonia britannica, da 18 anni Regione autonoma speciale della Repubblica popolare cinese, ma per l'utilizzo quotidiano della stessa cittadinanza.  

Misna - I “ding ding”, i vecchi tram a cremagliera che attraversano per tutta la sua lunghezza la parte settentrionale dell'isola di Hong Kong, da Kennedy Town a Shau Kei Wan, resteranno sulle linee attuali. Almeno questa è l'intenzione dei gruppi di supporto a un'istituzione vecchia 110 anni a tutt'oggi integrata nel capillare sistema di trasporto urbano. La proposta di una società di consulenza di chiudere la tratta tra i distretti di Central e Admiralty, aree assai trafficate presso le sedi governative e di prestigiose sedi finanziarie e commerciali è stata respinta non solo per ragioni sentimentali, ma anche economiche, dato che i tram costano 0,30 dollari di Hong Kong a corsa, circa 4 centesimi di euro. Pochi sono conviti che la rimozione dei binari porterà reali benefici alla circolazione ma che la fine di questo sistema di trasporto contrasterebbe, secondo i suoi sostenitori, con l'intenzione di rendere la città più vivibile e verde.

Diversi gruppi hanno chiesto, in alternativa di rendere le zone più congestionate dall'isola di Hong Kong del tutto libere dal traffico veicolare privato, gettando le basi di una nuova condizione ecologica e umana in una delle are a più alta densità di traffico del pianeta.

Il governo della città, a sua volta, ha negato di avere mai commissionato uno studio specifico che prevedesse la rimozione anche solo parziale delle linee tranviarie e ha respinto l'iniziativa avviata da un ex membro dell'esecutivo.


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