sabato, giugno 13, 2015
Capotreno e macchinista di Trenord a Milano rischiano la vita aggrediti da immigrati sudamericani. 

di Silvio Foini 

In tutto il 2014 i casi di dipendenti di Ferrovie aggrediti sono stati più di 309, oltre 80 in più dei 227 del 2013. Nei primi 5 mesi del 2015 sono 140, 117 di Trenitalia e 23 di Rfi. Comunque l’aggressione di oggi è stata tanto violenta quanto inaspettata per la ferocia dei balordi. A richiesta controllo biglietti da parte dei funzionari, dopo un breve diverbio è spuntato nientemeno che un machete che si è abbattuto su di un braccio di uno di questi lavoratori e che dopo ben otto ore di intervento i sanitari sono riusciti a salvare dall’amputazione. L’altro malcapitato ferroviere ha riportato trauma cranico ed è fuori pericolo. Da tempo i lavoratori denunciano una situazione che si sta facendo via via sempre più insostenibile ed ingestibile. Sui treni un vero e proprio far west, dal nord al sud dell'Italia, che interessa i grandi scali ma soprattutto le piccole stazioni di periferia negli orali serali. “Non siamo sceriffi - Ripete da tempo Massimo Marino, della Uilt - Il fenomeno ha ormai superato ogni misura. Non siamo poliziotti e l'azienda deve trovare una soluzione al problema in quanto il datore di lavoro deve garantire la sicurezza dei suoi dipendenti”. L’esperienza personale di chi scrive e che spesso si serve di Trenord non è delle migliori. Accade a volte di assistere a scene che turbano la tranquilla continuazione di un viaggio un tempo sereno e rilassante: cogli negli occhi di alcuni passeggeri il timore di avere seduti dirimpettai che gettano sguardi bramosi su borse e quant’altro e attendono con ansia e impazienza l’arrivo a destinazione.

Non è un bel vivere tranquillo. Il malessere ormai serpeggia non più velatamente e le continue polemiche dei nostri incapaci politici gettano benzina sul fuoco. Non sono capaci di prendere provvedimenti seri e duraturi ed ogni giorno si inventano qualche astrusa soluzione. Fino a quando? Vediamo in tv ed anche sotto casa, nelle piazze e nelle vie la gente che impaurita si affretta a rincasare per evitare spiacevoli incontri. E’ della scorsa domenica, in un piccolo centro del comasco la brutta scena cui hanno assistito impietriti alcuni passanti: un sub-sahariano tentava di strangolare una povera donna per farle lasciare la borsetta. Alla fine è scattata l’indignazione ed alcuni cittadini hanno messo in fuga l’extracomunitario. La vittima, con vistosi segni sul collo è stata condotta, ancora priva di sensi all’ospedale. Non sappiamo sino a quando durerà questa situazione ma auspichiamo, prima che avvenga l’irreparabile, che siano presi a livello europeo oltreché italiano provvedimenti opportuni.

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ospite di Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24, commenta la posizione dell’Italia nei confronti dell’Europa sul tema immigrazione. Chiamparino afferma che oltre al problema delle regioni “C’è un problema del governo sicuramente sul peso in Europa che è bassissimo”.

Giovanni Luciano, segretario della Fit-Cisl afferma dal canto suo che “Non si può andare avanti col rischio ogni giorno di essere aggrediti fino a quasi perdere la vita". “Non è una protesta - continua il sindacato -  contro le aziende che da sole forse non bastano a risolvere un'emergenza sociale così forte. Non è una protesta contro i pendolari, ma chiediamo alle aziende di far sospendere le operazioni di controlleria a bordo dei treni. O lo faranno loro oppure lo faremo noi, facendone uno sciopero bianco”. “Voglio qualcosa che impedisca questi episodi, se necessario sparare si spari”. Così il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, dopo l’aggressione a due ferrovieri a Milano.


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