giovedì, maggio 14, 2015
Ci è voluto un terremoto devastante per costringere la conflittuale politica nepalese a cercare di convergere sulla costituzione, documento in discussione da anni ma finora elemento ulteriore di contrasto più che di unità.

Misna - Da otto anni, dalla fine della guerra civile tra governo e maoisti, il paese vive una divisione interna alla classe politica e agli interessi da essa rappresentati che lo paralizza. Forma di governo, nomi e numero delle future suddivisioni del paese, sistema elettorale e sistema giudiziario sono i punti di maggiore contrasto. Per completare il documento e insieme garantire governabilità al paese, i politici delle varie fazioni stanno valutando un governo di unità nazionale che si impegni su 27 punti comuni individuati come necessari a garantire l’uscita del paese dall’emergenza.

Una prospettiva accolta dall’opposizione maoista, che ha finora impedito che la bozza presentata dalla maggioranza avanzasse verso l’approvazione senza accogliere la sua proposta di uno stato sostanzialmente federale.

Si attende a giorni che l’esecutivo provvisorio, espressione della maggioranza dell’Assemblea costituente che funge anche da parlamento ad interim, boicottato dall’opposizione che unisce gruppi maoisti, marxisti e di interesse regionale, concretizzi una proposta di esecutivo di tutte le parti. In parallelo, si andrebbe verso la nascita di un comitato bipartisan di esperti incaricato di pianificare la ricostruzione.


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