giovedì, maggio 28, 2015
Condannata alla sedia elettrica da minorenne. Per la sua salvezza dalla condanna a morte si mobilità anche l'Italia. 

Paula Cooper, figura simbolo della lotta contro la pena di morte negli Usa, è stata trovata morta con un colpo di pistola alla testa. Quando due anni fa era uscita di prigione per buona condotta, con un diploma da infermiera e una coscienza nuova di zecca, l'ex teen-ager del braccio della morte Paula Cooper sembrava pronta ad una nuova vita. Si tratterebbe di suicidio, ma la conferma arriverà solo dall'autopsia. La donna,oggi 45enne, nel 1986,a soli 16 anni, fu condannata alla sedia elettirca per l'omicidio di una donna di 78 anni.

Il suo caso fece scalpore e la condanna fu prima commutata a 60 anni di carcere, poi ridotta a 27 per buona condotta. Contro la condanna a morte di Paula si era mossa l'Italia, primi tra tutti i radicali: su iniziativa loro nacque il movimento "Non uccidere". Un milione di firme raccolte da Ivan Novelli e Paolo Pietrosanti vennero portate all'Onu per implorare clemenza: fu il primo atto, tanti anni fa, di una battaglia internazionale sfociata nel 2007 nel primo voto dell'Assemblea Generale sulla moratoria delle esecuzioni.

Tra pochi mesi la libertà condizionata di Paula sarebbe finita.


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