“Il nostro governo non ci ha dato nemmeno un rapporto. Per questo andiamo alle Nazioni Unite”.
Misna - I genitori degli studenti della Escuela Normal di Ayotzinapa, scomparsi il 236 settembre scorso, sono attesi a Ginevra da dove si rivolgeranno all’Onu chiedendo “giustizia” per i loro ragazzi.
I due portavoce Bernabé Abraham e Hilda Legideño hanno annunciato ai media che solleciteranno il Comitato contro le sparizioni forzate affinché faccia pressione sul governo del Messico: “Vogliamo la verità, vogliamo che ci restituiscano i nostri figli” ha detto Legideño, esprimendo la rabbia e la frustrazione dei parenti all’annuncio del procuratore generale Jesús Murillo Karam, secondo cui i 43 sono stati tutti assassinati e i loro resti dati alle fiamme e fatti sparire.
Per i genitori è impensabile chiudere l’inchiesta, a fronte delle “molte irregolarità mai chiarite”.
In Messico “non c’è giustizia per i poveri. Per questo chiediamo di venire ascoltati, che si faccia giustizia. Io rivoglio mio figlio, vivo” ha insistito Legideño.
Dopo La località svizzera, i genitori degli studenti ‘desaparecidos’ andranno a Bruxelles per interpellare anche l’Unione Europea.
In base all’inchiesta ad eseguire materialmente l’eccidio dei ragazzi sarebbe stato i cartello della droga locale Guerreros Unidos, stando a quanto dichiarato da uno dei sicari del gruppo criminale, Felipe Rodríguez Salgado, alias ‘El Cepillo’, arrestato a metà gennaio.
Misna - I genitori degli studenti della Escuela Normal di Ayotzinapa, scomparsi il 236 settembre scorso, sono attesi a Ginevra da dove si rivolgeranno all’Onu chiedendo “giustizia” per i loro ragazzi.
I due portavoce Bernabé Abraham e Hilda Legideño hanno annunciato ai media che solleciteranno il Comitato contro le sparizioni forzate affinché faccia pressione sul governo del Messico: “Vogliamo la verità, vogliamo che ci restituiscano i nostri figli” ha detto Legideño, esprimendo la rabbia e la frustrazione dei parenti all’annuncio del procuratore generale Jesús Murillo Karam, secondo cui i 43 sono stati tutti assassinati e i loro resti dati alle fiamme e fatti sparire.
Per i genitori è impensabile chiudere l’inchiesta, a fronte delle “molte irregolarità mai chiarite”.
In Messico “non c’è giustizia per i poveri. Per questo chiediamo di venire ascoltati, che si faccia giustizia. Io rivoglio mio figlio, vivo” ha insistito Legideño.
Dopo La località svizzera, i genitori degli studenti ‘desaparecidos’ andranno a Bruxelles per interpellare anche l’Unione Europea.
In base all’inchiesta ad eseguire materialmente l’eccidio dei ragazzi sarebbe stato i cartello della droga locale Guerreros Unidos, stando a quanto dichiarato da uno dei sicari del gruppo criminale, Felipe Rodríguez Salgado, alias ‘El Cepillo’, arrestato a metà gennaio.
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