martedì, dicembre 09, 2014
Per i più piccoli, la fiaba di Natale del nostro autore Silvio Foini... 

Il Natale di quell’anno, tanto tempo fa, era scesa copiosa la neve ed aveva imbiancato il piccolo paese alle falde del monte chiamato Lusentino. I bambini erano rimasti per ore con il naso all’insù dietro i vetri della finestra ad ammirare le larghe falde che scendevano lentamente e si depositavano al suolo. I fili della corrente elettrica lungo la strada si erano ormai piegati sotto il peso della Fata Bianca trasformandosi in allegri festoni. L’atmosfera intorno era tipica dell’imminente festa. Viandanti imbacuccati si scambiavano allegramente saluti ed auguri.

I bambini avevano ottenuto il permesso di potere uscire con gli slittini ed il loro vociare gioioso risuonava in quella magica giornata che stava volgendo al termine. Domani sarebbe stato Natale: i doni sotto l’albero non sarebbero certo mancati anche se sicuramente non sarebbero stati di grande valore. La guerra era finita da pochi anni e ancora non era arrivato quel benessere che tutti attendevano. Scarse le automobile in circolazione mentre ancora si vedevano i carretti trainati dai cavalli e quando in paese partiva o tornava la corriera azzurra che trasportava i lavoratori in un paese vicino tutti si affacciavano alle finestre: era un evento per quegli anni.

Ora, vigilia di quell’antico Natale, il manto nevoso al suolo aveva raggiunto i trenta centimetri e stava creando le prime difficoltà ai pedoni. Violetta, una bimba di sei anni si era armata di una pesante pala rossa ed aveva iniziato a spalare la neve davanti alla porta di casa. Suo fratellino, Piero, l’aveva presto seguita e imitata ed in poco tempo un bel sentiero spiccava davanti alla casa dei due bambini. Il loro papà rincasando dal lavoro li avrebbe certamente lodati per la buona volontà. Piero e Violetta, terminato il compito che si erano dati, rientrarono in casa infreddoliti ma felici. Nell’aria un delizioso profumino di minestra che la mamma stava preparando si mischiava a quello dei mandarini appesi ad ornamento dell’albero di Natale.

Mentre stavano scendendo le prime ore della sera, il sindaco del paese si trovò a passare con la carrozza davanti alla casa dei due fratellini e rimase ammirato dal piccolo camminamento che si apriva davanti alla porta mentre altrove, i marciapiedi erano completamente impraticabili. Tornato nel proprio ufficio, prese carta e penna e scrisse un’ordinanza che invitava tutti i cittadini a tenere liberi i marciapiedi davanti alla loro abitazioni. Se due piccoli bambini lo avevano fatto, avrebbero potuto farlo tutti e le vie non avrebbero più rappresentato un pericolo per i viandanti. Poi chiamò il messo comunale e gli ordinò di recarsi subito al negozio dei giocattoli e di acquistarne qualcuno adatto ai due fratellini e quindi di andarglieli a consegnare il mattino di Natale. Non avete idea della gioia dei due quando il campanello suonò e alla porta si trovarono davanti Babbo Natale con una slitta colma di doni ed un biglietto di elogio e di auguri a firma di quel saggio sindaco.

Il poeta del paese scrisse così quella nota filastrocca che forse in pochi sanno o ricordano dalla loro lontana infanzia. Faceva così: “ C’è una bimba che spazza davanti alla sua porta, la bimba è piccolina e la sottana è corta. Di neve ce ne è tanta e copre la città. Spazzarla via tutta chi mai vi arriverà? Vi arriveranno tutti se ognuno spazza un po’: la bimba è piccolina e fa quello che può!”

Buon Natale a tutti i bimbi!


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