venerdì, ottobre 24, 2014
Una lettera da Bruxelles provoca la bufera. Barroso s’infuria e Renzi si sorprende della sorpresa. Forse prendere spunto da Totò e Peppino produrrebbe risultati migliori. 

"De Docta Ignorantia" di Danilo Stefani   

“Quest’anno c’è stata una grande moria di denari come voi ben sapete..”: potrebbe cominciare così una lettera scritta a quattro mani dal presidente del Consiglio e dal ministro dell’Economia per accompagnare la legge di Stabilità italiana, parafrasando il celebre film del 1956. Potrebbe continuare con “...scusate se sono poche sette cento mila lire , ma il giovanotto (cioè io, Renzi) è studente che studia, che si deve prendere una laura, che deve tenere una testa al solito posto cioè sul collo”.

Viceversa è stata Bruxelles a scriverci la letterina (seria) per richiesta di chiarimenti sulla legge di Stabilità; artefice Katainen, commissario agli affari economici dell’UE. Doveva rimanere “confidenziale”: invece la lettera è apparsa sul sito del nostro ministero dell’Economia provocando lo sdegno veemente di Barroso (presidente uscente della Commisione Europea). Renzi si “dichiara” sorpreso.

Giorgio Napolitano dice: “E’ grave che non si parli degli alti valori dell’integrazione politica europea, ma che ci si accapigli tutti quanti sullo 0,1%, sulle regole, sui trattati, sul fiscal compact”. Parole sante. I fratelli Caponi erano più affidabili, seppure sgrammaticati: e facevano ridere.

Per ora con l’Europa c’è solo da piangere. Si avverasse uno di quegli auspici, tra i tanti, di Renzi: “Con la trasparenza, se venisse fuori quello che si spende in questi palazzi...”; allora torneremmo a sorridere.

Ma per adesso è più realistico il film: salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi (che siano noi i Fratelli Caponi), punto, punto e virgola, due punti: facciamo vedere che abbondiamo!

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