martedì, settembre 23, 2014
Il Quai d’Orsay ha confermato il rapimento di un cittadino francese, avvenuto domenica scorsa nella catena montuosa di Djurdjura, tra Bouira e Tizi Ouzou, in Cabilia, zona storicamente instabile dell’Algeria, 160 km ad est della capitale.  

Misna - Il rapimento è stato formalmente rivendicato da Jund al Khalifa (‘I soldati del califfato’), un nuovo gruppo armato – la cui nascita è stata annunciata la scorsa settimana – staccatosi da Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico. A guidare Jund al Khalifa è un certo Gouri Abdelmalek, nome da guerra di Khaled Abu Suleiman.
In base a informazioni diffuse dalla stampa francese il 55enne Hervé-Pierre Gourdel, guida di montagna originario di Nizza, era arrivato in Algeria sabato scorso per un trekking di una decina di giorni e alloggiava in una casa nei pressi del complesso turistico di Tikjda, a 15 km dal luogo del rapimento. Viaggiava con conoscenti algerini quando il veicolo è stato bloccato da un gruppo di uomini armati, che hanno liberato poco dopo gli altri membri del convoglio trattenendo soltanto Gourdel.

La vittima, esibita in un video di quattro minuti ritenuto autentico dalle autorità francesi, rischia la vita se “Parigi non dovesse porre fine ai raid aerei in Iraq”, attuati con gli Stati Uniti. In apertura del filmato il messaggio di Abu Bakr al-Baghdadi – alla guida del califfato a cavallo tra Siria ed Iraq – diffuso poche ore prima, con il quale il capo dello Stato Islamico ha ordinato ai suoi combattenti di uccidere i cittadini dei paesi membri della coalizione internazionale impegnata militarmente contro il gruppo armato sunnita.

Le autorità di Algeri hanno rafforzato il dispositivo di sicurezza nella capitale e stanno procedendo a ricerche a tappeto per ritrovare il francese rapito. “Parigi non cederà mai al ricatto (…) Solo la perfidia del terrorismo ha ricorso al ricatto, alla morte e alla minaccia. Se dovessimo fare un passo indietro o cedere, significherebbe una loro vittoria” ha dichiarato con fermezza il primo ministro francese Manuel Valls all’emittente privata Europe 1, assicurando che “proseguiremo le nostre operazioni militari in Iraq”. Il capo della diplomazia francese Laurent Fabius ha invece invitato i cittadini francesi residenti o in viaggio a destinazione di una trentina di paesi – nel Maghreb, in Medio-Oriente e nell’Africa sub sahariana – ad “osservare la massima prudenza”.

Oltre all’impegno diretto sul fronte iracheno, la Francia col suo nuovo dispositivo militare Barkhane è in prima linea nella lotta al terrorismo nel Sahel, in partenariato con il “G5” costituito da Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad.


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