“Il Libano nell’ingranaggio del conflitto siriano”
Misna - E' il titolo dell’edizione on-line del quotidiano L’Orient-Le Jour dopo le polemiche seguite agli ultimi eventi occorsi a Aarsal (usate anche le diciture Arsal o Ersal), località di circa 35.000 abitanti a maggioranza sunnita, dove fra il 2 e il 16 agosto almeno 16 soldati sono rimasti uccisi in combattimenti con miliziani sunniti sconfinati dal vicino paese; scontri scaturiti dall’arresto di un islamista pare affiliato al Fronte al Nusra o ai combattenti estremisti dello Stato Islamico, dopo i quali risultano ancora dispersi 13 soldati e 20 poliziotti.
Già fra il 13 e il 14 luglio, ricorda il giornale, almeno 16 uomini di Hezbollah e alcuni ribelli siriani erano stati uccisi in combattimenti occorsi fra la regione di Aarsal e quella siriana di Qalamoun, da dove l’esercito di Damasco, appoggiato da Hezbollah, aveva respinto gli insorti a metà aprile. Oggi, stando a fonti di agenzie internazionali, due sceicchi salafiti avrebbero raggiunto Aarsal per ottenere il ritiro dei ‘jihadisti’ siriani dalla zona ed evitare una prolungata offensiva militare: una tregua nei combattimenti è in vigore fino a stasera, mentre mezzi medici sono entrati nel centro abitato per evacuare una parte dei residenti. Secondo fonti Onu, almeno 38 persone sono state uccise e 268 sono rimaste ferite nei combattimenti che hanno interessato la città, dove sono recensiti anche 47.000 rifugiati.
“Il Libano, che porta avanti ufficialmente una politica di neutralità verso il conflitto in Siria, è profondamente diviso su questa guerra che esacerba le divisioni confessionali. I sunniti sono in maggioranza partigiani della ribellione, gli sciiti, guidati da Hezbollah, sono in maggioranza a favore del presidente siriano Bashar al Assad, un alawita” scrive sempre L’Orient-Le Jour.
Paese di appena quattro milioni di abitanti, il Libano accoglie al momento il più alto numero di rifugiati siriani nella regione, un milione e 100.000, causati dalla guerra iniziata nel marzo 2011.
Il conflitto in Siria è costato al Libano oltre sette miliardi e mezzo di dollari fra il 2011 e il 2013, secondo dati della Banca Mondiale aggiornati a giugno.
Misna - E' il titolo dell’edizione on-line del quotidiano L’Orient-Le Jour dopo le polemiche seguite agli ultimi eventi occorsi a Aarsal (usate anche le diciture Arsal o Ersal), località di circa 35.000 abitanti a maggioranza sunnita, dove fra il 2 e il 16 agosto almeno 16 soldati sono rimasti uccisi in combattimenti con miliziani sunniti sconfinati dal vicino paese; scontri scaturiti dall’arresto di un islamista pare affiliato al Fronte al Nusra o ai combattenti estremisti dello Stato Islamico, dopo i quali risultano ancora dispersi 13 soldati e 20 poliziotti.
Già fra il 13 e il 14 luglio, ricorda il giornale, almeno 16 uomini di Hezbollah e alcuni ribelli siriani erano stati uccisi in combattimenti occorsi fra la regione di Aarsal e quella siriana di Qalamoun, da dove l’esercito di Damasco, appoggiato da Hezbollah, aveva respinto gli insorti a metà aprile. Oggi, stando a fonti di agenzie internazionali, due sceicchi salafiti avrebbero raggiunto Aarsal per ottenere il ritiro dei ‘jihadisti’ siriani dalla zona ed evitare una prolungata offensiva militare: una tregua nei combattimenti è in vigore fino a stasera, mentre mezzi medici sono entrati nel centro abitato per evacuare una parte dei residenti. Secondo fonti Onu, almeno 38 persone sono state uccise e 268 sono rimaste ferite nei combattimenti che hanno interessato la città, dove sono recensiti anche 47.000 rifugiati.
“Il Libano, che porta avanti ufficialmente una politica di neutralità verso il conflitto in Siria, è profondamente diviso su questa guerra che esacerba le divisioni confessionali. I sunniti sono in maggioranza partigiani della ribellione, gli sciiti, guidati da Hezbollah, sono in maggioranza a favore del presidente siriano Bashar al Assad, un alawita” scrive sempre L’Orient-Le Jour.
Paese di appena quattro milioni di abitanti, il Libano accoglie al momento il più alto numero di rifugiati siriani nella regione, un milione e 100.000, causati dalla guerra iniziata nel marzo 2011.
Il conflitto in Siria è costato al Libano oltre sette miliardi e mezzo di dollari fra il 2011 e il 2013, secondo dati della Banca Mondiale aggiornati a giugno.
| Tweet |
Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.