domenica, agosto 17, 2014
I laici cattolici della Corea del Sud debbono impegnarsi perche' sia "restituita" ai senza lavoro la dignita' che ha tolto loro "la cultura del denaro".  

Radio Vaticana - E' questo il mandato affidato da Papa Francesco ad associazioni e movimenti laicali coreani, i cui dirigenti e rappresentanti ha incontrato a Kkottongnae, a circa 90 km da Seul. "Chi e' senza lavoro, ha detto, deve sentire la dignita' di guadagnarsi il pane, di portare il pane a casa". Dobbiamo aiutare i poveri non solo con "assistenza, ma anche con lo sviluppo della persona", per la sua "dignita'". La famiglia rimane l'unita' basilare della societa' e la prima scuola nella quale i bambini imparano i valori umani , spirituali e morali che li rendono capaci di essere dei fari di bonta', di integrita' e di giustizia nelle nostre comunita'. ascolta

Incontrando le comunità religiose in Corea presso l'Auditorium della "School of Love" di Kkottongnae, il Papa ha esortato religiose e religiosi a dire basta "all'ipocrisia di quegli uomini e donne consacrati che professano il voto di poverta' e tuttavia vivono da ricchi". Questa incorenza, infatti, "ferisce le anime deifedeli e danneggia la Chiesa". La terza giornata del Papa in Corea è iniziata alla periferia di Seul con la messa di beatificazione di alcuni suoi martiri. "Oggi molto spesso la nostra fede viene messa alla prova dal mondo: in moltissimi modi ci viene chiesto di scendere a compromessi sulla fede, di diluire le esigenze radicali del Vangelo e conformarci allo spirito del tempo". Per questo e' importante l'esempio dei martiri che "ci richiamano a mettere Cristo al di sopra di tutto e a vedere tutto il resto in questo mondo in relazione a Lui e al suo Regno eterno: essi ci provocano a domandarci se vi sia qualcosa per cui saremmo disposti a morire". (a cura di Federico Piana e Luca Collodi)


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