Invocando “motivi di sicurezza”, in altre parole per “evitare infiltrazioni da parte di elementi pericolosi”
Misna - La polizia del Territorio della Capitale federale (Fct) ha deciso di vietare ad Abuja le manifestazioni a sostegno delle studentesse rapite il mese scorso a Chibok, nello Stato di Borno, dai combattenti di Boko Haram. Mercoledì scorso una marcia è degenerata in violenze contro donne che manifestavano per le strade della capitale federale.Tuttavia il provvedimento è già stato bollato come “illegale” da difensori dei diritti umani e organizzazioni della società civile, annunciando “nuove proteste pacifiche” per oggi e un ricorso alla giustizia per far annullare la decisione.
Dietro il divieto ci potrebbero essere motivazioni politiche. Per il governo i responsabili delle violenze della scorsa settimana appartengono al principale partito di opposizione, l’All Progressives Congress (Apc).Intanto non si fermano le violenze nel nord-est. Ieri nel villaggio di Gwoza, nei pressi del confine col Camerun, almeno nove persone sono state uccise nell’attacco di miliziani di Boko Haram contro una chiesa. Il giorno prima nella città di Mubi, Stato di Adamawa, un ordigno deflagrato in un campo di calcio mentre una partita era in corso ha causato 40 morti, tra cui bambini e donne. In un locale che ritrasmette partite di calcio nella vicina località di Gavan, altre 14 persone hanno perso la vita nell’esplosione di una bomba.
Misna - La polizia del Territorio della Capitale federale (Fct) ha deciso di vietare ad Abuja le manifestazioni a sostegno delle studentesse rapite il mese scorso a Chibok, nello Stato di Borno, dai combattenti di Boko Haram. Mercoledì scorso una marcia è degenerata in violenze contro donne che manifestavano per le strade della capitale federale.Tuttavia il provvedimento è già stato bollato come “illegale” da difensori dei diritti umani e organizzazioni della società civile, annunciando “nuove proteste pacifiche” per oggi e un ricorso alla giustizia per far annullare la decisione.
Dietro il divieto ci potrebbero essere motivazioni politiche. Per il governo i responsabili delle violenze della scorsa settimana appartengono al principale partito di opposizione, l’All Progressives Congress (Apc).Intanto non si fermano le violenze nel nord-est. Ieri nel villaggio di Gwoza, nei pressi del confine col Camerun, almeno nove persone sono state uccise nell’attacco di miliziani di Boko Haram contro una chiesa. Il giorno prima nella città di Mubi, Stato di Adamawa, un ordigno deflagrato in un campo di calcio mentre una partita era in corso ha causato 40 morti, tra cui bambini e donne. In un locale che ritrasmette partite di calcio nella vicina località di Gavan, altre 14 persone hanno perso la vita nell’esplosione di una bomba.
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