martedì, giugno 10, 2014
Con la nuova piccola i10, Hyundai diventa il riferimento nella categoria 

di Davide Bianchino 

Sono finiti i tempi in cui le auto coreane erano sinonimo di low cost. I prezzi, è vero, sono saliti, raggiungendo quelli delle principali concorrenti, ma di pari passo con i contenuti tecnologici. Oggi il gruppo coreano Hyundai-Kia non è più visto dalle altre Case come un concorrente in crescita da tenere sotto controllo, bensì come un vero e proprio marchio “big” da temere. E i numeri danno loro ragione, visto che oggi l’azienda coreana è il quarto produttore mondiale di automobili e tallona ormai da vicino il colosso giapponese della Toyota. Hyundai sforna ormai da tempo modelli sempre più moderni, ricchi e sicuri. Ma non solo.

Per venire incontro alle esigenti richieste della clientela europea ha aperto vari centri ricerca direttamente nel vecchio continente. Ad esempio la nuova i10, la superutilitaria di successo della Casa, è stata concepita totalmente a Rüsselsheim in Germania, sede storica (non a caso) della Opel. E i risultati sono apparsi subito evidenti: linea moderna ed elegante, nuovi motori leggeri ed economici, abitacolo ampio, finiture sopra la media. Già, le finiture. Chi lo avrebbe detto solo pochi anni fa che una coreana sarebbe diventata il punto di riferimento nella sua categoria? Per ora la Hyundai c’è riuscita nel settore delle citycar, spodestando anche auto tedesche come la “VW up!”.

Salendo sulla nuova i10 si ha subito netta la sensazione di trovarsi a bordo di un’auto di categoria superiore. I sedili sono ampi e ben rivestiti, le plastiche della plancia, seppur rigide, sono migliori di quelle viste finora nella categoria. Il confort è decisamente sopra la media così come lo spazio a disposizione per passeggeri e bagagli. Insomma, un salto di qualità notevole ma comunque atteso, viste le potenzialità già espresse dal marchio su altri modelli. La nuova i10 si presenta con un moderno motore 1.0 a benzina con tre cilindri e 68cv, sufficienti a renderla brillante nel traffico cittadino ma sempre con consumi più che accettabili.

In ogni caso, per chi avesse maggiori velleità autostradali, è disponibile anche un 1.2 da 87cv e 175 km/h di velocità massima. La qualità di una vettura si percepisce da tante piccole cose ma che tutte insieme fanno la differenza. Quattro vetri elettrici, Esp di serie su tutta la gamma, luci al led, vivavoce bluetooth, ergonomia dei comandi, possibilità di montare un “vero” cambio automatico, sono solo alcune di quelle tante piacevoli sorprese che quasi mai troviamo sulle altre concorrenti.Tra l’altro una categoria ben fornita: Fiat Panda, Citroen C1, Toyota Aygo, Chevrolet Spark, Opel Agila, solo per citarne alcune.

I prezzi sono ai vertici del segmento ma, come detto, in linea con i contenuti offerti: si parte dai 9.850 euro della Classic, salvo sconti e incentivi vari che in questa categoria, sia sa, non mancano mai. Più gli ormai famosi cinque anni di garanzia della Casa offerta su tutti i modelli. Un’altra lodevole iniziativa della Hyundai è rappresentata dalla possibilità di ottenere un finanziamento ad hoc anche per coloro che hanno un contratto a tempo determinato di almeno sei mesi. Una mano santa in tempi di disoccupazione record. La cura del cliente, evidentemente, passa anche da questi particolari.

dal blog LPL "Automaniaco", di Davide Bianchino
 

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