Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura, dagli studi di Radio 24 in diretta dal Cibus è intervenuto a Effetto Giorno: "Fiducioso, la discussione ci sta".
"Io sto al punto fondamentale ma straordinariamente importante. Noi dobbiamo riformare le istituzioni, prima lo facciamo meglio è per l’Italia". Così Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura, dagli studi di Radio 24 in diretta dal Cibus è intervenuto a Effetto Giorno. Pensa che la 'sindrome del tacchino', ossia il fatto che si deve approvare qualcosa che abolisce lo stesso Senato, pesi? Domanda Simone Spetia "Ci sono senatori che hanno anche regalato al premier la spilletta del tacchino. E’ chiaro che è una discussione non semplice, ma è chiaro anche che c’è una determinazione ad arrivare al dunque questa volta che fa la differenza. Spero che quest’agenda sia mantenuta, che il Senato possa discutere di come si fa un’operazione fondamentale per l’Italia che è superare il sistema bicamerale. Naturalmente bisogna farlo bene, quindi la discussione ci sta". Ma la sindrome un po' c'è? "Un po’ di sindrome del tacchino sì, ma lo dicono loro stessi. Capisco anche il punto di vista di chi dal Senato deve lavorare su quella camera, ma sono fiducioso, penso che insieme si possa fare un bel lavoro”. (ascolta)
Martina parla della Spending review: “Per la struttura tagli nell’ordine di milioni. Poi riordino incentivi” E se Padoan chiedesse di più? “Ha già chiesto e ottenuto” “Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Il ministero non si sottrarrà a tagliare alcuni costi di struttura senza venir meno all’efficacia dei nostri interventi. C’è la possibilità di farlo”.
Quanto riesce a tagliare quest’anno? “In alcune società del ministero passeremo dai consigli di amministrazione all’amministratore unico. Stiamo riorganizzando le strutture. Sulla proiezione stiamo ancora lavorando, per cui non voglio vendere fumo. Posso dire sicuramente che taglieremo”.
Ma in che ordine? Delle centinaia di milioni? “No, per quanto riguarda i costi di struttura nell’ordine di qualche milione di euro, anche perché in questi anni si sono già fatti dei tagli significativi. Poi accettiamo un’altra sfida, che è di riorganizzare, per esempio, il sistema degli incentivi sul comparto, sapendo che ci sono alcuni incentivi che possono essere rimodulati". Se Padoan vi chiedesse di più? “Padoan ci ha già chiesto e ha già ottenuto e quindi ci misureremo anche con lui. Ne abbiamo parlato spesso e c’è un lavoro proficuo”
"Io sto al punto fondamentale ma straordinariamente importante. Noi dobbiamo riformare le istituzioni, prima lo facciamo meglio è per l’Italia". Così Maurizio Martina, ministro dell'Agricoltura, dagli studi di Radio 24 in diretta dal Cibus è intervenuto a Effetto Giorno. Pensa che la 'sindrome del tacchino', ossia il fatto che si deve approvare qualcosa che abolisce lo stesso Senato, pesi? Domanda Simone Spetia "Ci sono senatori che hanno anche regalato al premier la spilletta del tacchino. E’ chiaro che è una discussione non semplice, ma è chiaro anche che c’è una determinazione ad arrivare al dunque questa volta che fa la differenza. Spero che quest’agenda sia mantenuta, che il Senato possa discutere di come si fa un’operazione fondamentale per l’Italia che è superare il sistema bicamerale. Naturalmente bisogna farlo bene, quindi la discussione ci sta". Ma la sindrome un po' c'è? "Un po’ di sindrome del tacchino sì, ma lo dicono loro stessi. Capisco anche il punto di vista di chi dal Senato deve lavorare su quella camera, ma sono fiducioso, penso che insieme si possa fare un bel lavoro”. (ascolta)
Martina parla della Spending review: “Per la struttura tagli nell’ordine di milioni. Poi riordino incentivi” E se Padoan chiedesse di più? “Ha già chiesto e ottenuto” “Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Il ministero non si sottrarrà a tagliare alcuni costi di struttura senza venir meno all’efficacia dei nostri interventi. C’è la possibilità di farlo”.
Quanto riesce a tagliare quest’anno? “In alcune società del ministero passeremo dai consigli di amministrazione all’amministratore unico. Stiamo riorganizzando le strutture. Sulla proiezione stiamo ancora lavorando, per cui non voglio vendere fumo. Posso dire sicuramente che taglieremo”.
Ma in che ordine? Delle centinaia di milioni? “No, per quanto riguarda i costi di struttura nell’ordine di qualche milione di euro, anche perché in questi anni si sono già fatti dei tagli significativi. Poi accettiamo un’altra sfida, che è di riorganizzare, per esempio, il sistema degli incentivi sul comparto, sapendo che ci sono alcuni incentivi che possono essere rimodulati". Se Padoan vi chiedesse di più? “Padoan ci ha già chiesto e ha già ottenuto e quindi ci misureremo anche con lui. Ne abbiamo parlato spesso e c’è un lavoro proficuo”
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