martedì, maggio 27, 2014
Istruzione negata alle bambine. May è una giovane ragazzina di Ha Giang, provincia del Vietnam caratterizzata all’apparenza da un’atmosfera paradisiaca. Ma nonostante la bellezza del paesaggio, in quest’area si consumano ogni giorno discriminazioni di genere nei confronti delle bambine come May, bambine che vengono date in sposa ancora giovanissime, costrette ad abbandonare gli studi e con essi la speranza di un futuro migliore. 

Ogni giorno, nel mondo, sono circa 39.000 le bambine che si sposano. Alcune di loro riescono a uscire da questa orribile condizione e a testimoniare le violenze subite, altre come May non riescono a ribellarsi, pur coltivando il sogno di una vita fondata sulla libertà di poter scegliere del proprio futuro. La tragedia di May ha inizio in un giorno qualunque, durante il tragitto che la porta a scuola. La bambina viene “scelta” e rapita da un ragazzo accompagnato da altri tre uomini e da quel momento inizia il suo incubo, ma anche la speranza di essere liberata. I suoi sogni vanno in frantumi quando, tre giorni dopo il rapimento, suo fratello scopre il luogo dove è tenuta prigioniera e invece di battersi per riportarla a casa, cede ad una proposta di baratto da parte del rapitore che gli offre alcune bottiglie di alcolici e qualche soldo in cambio della sorella. Costretta a sposare l’uomo che l’ha rapita con il benestare della sua famiglia, la storia di May è quella di una bambina venduta come fosse un oggetto da parte di chi invece dovrebbe tutelarla.

Come May, tutte le bambine costrette a matrimoni precoci sono potenziali vittime di violenze fisiche e psicologiche, oltre ad essere maggiormente esposte a rischi sanitari. A loro è spesso preclusa la possibilità di continuare gli studi e di diventare donne emancipate e libere.

Il drammatico fenomeno delle spose bambine è strettamente connesso all’assenza di istruzione in quanto le ragazzine che non vanno a scuola hanno tre volte più probabilità di sposarsi prima dei 18 anni rispetto a coloro che hanno invece finito la scuola secondaria. Per questo motivo il ciclo della povertà non si interrompe.

Nel mondo del resto sono 65 milioni le bambine che non hanno alcun accesso all’istruzione, né primaria né secondaria. Se si analizza poi il tasso di completamento degli studi si nota che le bambine abbandonano la scuola molto più frequentemente rispetto ai compagni maschi. I dati sono stati pubblicati all’interno di un dossier realizzato dall’organizzazione umanitaria Plan Italia che ha condotto una ricerca relativa al diritto delle bambine all’istruzione nei Paesi in via di sviluppo, dove le discriminazioni di genere sono una realtà comune.

Chi viene escluso dalla scuola è una bambina povera che appartiene ad un gruppo etnico discriminato. Oltre al fenomeno delle spose bambine ci sono diversi altri motivi alla base del problema:

- L’incapacità delle famiglie di comprendere il valore dell’istruzione considerando più utile tenere le   proprie figlie a casa a svolgere le faccende domestiche

- Le violenze cui sono soggette le bambine da parte dei loro compagni o tutor

- Le violenze che le bambine rischiano di subire durante il percorso per raggiungere l’istituto che frequentano


Le loro storie parlano tutte di un’infanzia negata.

Plan lavora in 69 paesi del mondo, 50 in via di sviluppo, per migliorare la condizione delle bambine e vedere riconosciuto il valore dell’istruzione, che fornisce loro la fiducia e gli strumenti necessari per combattere le disuguaglianze di genere. Le ricerche portate avanti dalla Onlus dimostrano che l’istruzione è un fattore chiave per ritardare il matrimonio e le gravidanze oltre che per diminuire il tasso di povertà in cui vivono le popolazioni.


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