domenica, aprile 13, 2014
Muto dall’età di tre anni, per una grave forma di autismo, oggi canta come una rock star e incide il suo primo album a favore delle Associazioni per autistici inglesi. 

di Emanuela Biancardi 

Questa è la storia di Kyle. Del miracolo di Kyle. Del suo bisogno di comunicare col mondo e forse anche con se stesso. Non l’aveva mai fatto prima di due anni fa. La sua vita era stata obbligata al mutismo e all’impossibilità di esprimere emozioni fin dall’età di tre anni, quando gli era stata diagnosticata la sindrome di Aspenger, una grave forma di autismo. Non sapeva, Kyle, di avere sviluppato negli anni una dote silente, capace di cambiargli la vita. Non lo immaginava nemmeno sua madre che, un bellissimo giorno di due anni fa, decise diiscrivere quel ragazzone schivo e sensibile ad un corso di musicoterapia al Cornwall Music Therapy Trust di Redruth. Durante una sessione del corso, la madre e la terapista Caroline Kelly, scoprono ben presto il talento naturale del giovane per la musica rock e per il canto. Kyle impara, a poco a poco, a dare un suono alla sua interiorità, ad esprimere le sue emozioni in modo istintivo e miracolosamente comincia a cantare. E canta, canta… E riprova la sua canzone preferita, quella dei Mamas & Papas, “Monday Monday”. Lo fa sorridendo, stupito lui stesso dei risultati. Lo fa avido di musica, nota dopo nota. Il proprietario di uno studio di registrazione, affascinato dalla voce di Kyle, gli propone di lavorare con lui alla realizzazione di un intero album. Diciotto mesi dopo quell’incontro nasce “Beyond the Sintax” (Oltre la Sintassi), il primo album di Kyle Coleman.

“Standing on Solid Ground”, “I’m far Away”, “High Time”, sono alcuni dei pezzi inclusi nel disco che uscirà a breve in occasione del World Autism Awarenhess Day, la Giornata Mondiale dell’Autismo, e supportato dal NAS National Autistic Society. L’album contiene anche una traccia scritta appositamente per Kyle, “Just Listen” (Basta ascoltare), che parla di autismo.

“Nessun ragazzo autistico” - dice la madre di Kyle – prima d’ora è stato in grado di registrare un album intero, perché gli autistici hanno una limitata capacità di linguaggio… Le sue doti speciali forse le ha ereditate dal padre che era un musicista, scomparso tragicamente in un incidente automobilistico”.

Caroline Kally, la dottoressa che lo ha seguito durante le straordinarie e coinvolgenti sedute di musicoterapia, sottolinea: “Lui sa dare voce alla sua interiorità in modo del tutto istintivo. Il suo genio per la musica è stato subito chiaro a tutti. Non ha nessun tipo di formazione ma quando canta sembra che le sue canzoni prendano vita…”.

Kyle Coleman ha anche un sito tutto suo - http//kylecoleman.co.uk/ - sul quale è possibile ascoltare alcuni brani, guardare foto e video e comperare l’album da iTunes, i cui proventi saranno devoluti ad Associazioni e Società di promozione degli autistici inglesi.

La musica “tiene alta la vita”, si sa. Come la voce di Kyle le cui note volano per permettergli di comunicare con coloro che, fino a prima di quel bellissimo giorno del 2012, poteva solamente stare ad ascoltare.


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