mercoledì, aprile 02, 2014
La Russia aumenta di un terzo il prezzo per gli approvvigionamenti di gas all’Ucraina, mentre a Bruxelles la Nato congela ogni tipo di collaborazione civile e militare con Mosca.

Radio Vaticana - L’Alleanza fornirà aiuti ai membri dell’Europa orientale, ma Francia e Germania frenano sulla presenza di truppe della Nato in Ucraina. Non si ha per ora certezza sull’entità del ritiro delle truppe federali dai confini occidentali. La cancelliera tedesca Merkel chiederà al Cremlino chiarimenti.Giuseppe D’Amato: ascolta
Kiev non ha saldato né i debiti per le consegne del 2013, né ha pagato le forniture presenti. Ecco la ragione per cui Mosca alza il prezzo del gas. La Russia vanta già un credito di ben 1,7 miliardi di dollari. La prima conseguenza automatica è che il costo del transito del gas verso l’Europa in territorio ucraino aumenterà del 10%. Gli specialisti si domandano già se questo sarà l’inizio della terza guerra del gas tra i due Paesi slavi dopo quelle del 2006 e 2009. A Bruxelles la Nato ha intanto deciso di rafforzare le misure di protezione dell’Europa orientale. Parte di questi aiuti dovrebbero andare anche all’Ucraina, che ha approvato ben 7 manovre con le truppe dell’Alleanza nei prossimi mesi. Immediato il monito della Russia a Kiev di non tentare di aderire alla Nato. Francia e Germania ritengono che si debbano evitare mosse che provochino l’aggravamento della crisi. A Kiev, mentre la polizia disarma militanti di estrema destra, l’ex premier Timoshenko ha parole durissime contro Putin e la Russia.


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