venerdì, marzo 28, 2014
E noi invece li comperiamo a scatola chiusa 

di Silvio Foini 

A quanto pare, il super caccia che funziona tutto con software lasciando poco spazio di manovra al pilota ha nuovamente dei grossi problemi: si è spezzata un pala della turbina. Come «misura di precauzione», il Dipartimento della Difesa Usa ha sospeso tutti i test di volo della flotta di F35, dopo che in una pala della turbina del motore di uno dei supercaccia è stata rilevata una frattura. Lo ha scritto in un comunicato una della portavoce del Joint Program Office che gestisce il programma F35.  Non bastavano i guai che potevano derivare da un temporale in cui il tecnologicissimo aereo si sarebbe venuto a trovare: potrebbero esplodere i serbatoi del carburante. C’era anche il problema del rifornimento in volo: ogni altro velivolo da guerra lo esegue senza problemi già dalla seconda guerra mondiale. La valvola ha grossi problemi di funzionamento. Ora la pala della turbina del reattore che si frattura.

Morale della favola: tutti gli F.35 a cuccia nelle basi in attesa del responso della Pratt e Whitney e della Lockeed Martin ditte costruttrici che hanno replicato facendo notare che i guasti ai velivoli e le protezioni antifulmini sono riservate alla fase conclusiva del programma e delle prove di volo. Ci vien da dire: ma cosa stiamo acquistando? Velivoli che nemmeno sono ancora testati e con programmi ancora da svolgere per la definitiva messa a punto?

Io di sicuro non mi siederei ai comandi di questo caccia: se poni il caso dovessi sostenere uno scontro aereo con un vecchio F.16 oppure contro un arcaico F.104 Starfighter del 1951, con queste condizioni non credo rimetterei le ruote sulla pista. Poi, come se non bastasse, pare che il super caccia F.35 non sia nemmeno supersonico! Ma stiamo scherzando? In Italia abbiamo un’azienda con sede nel varesotto che di caccia se ne intende eccome : L’ Aermacchi. Come mai lo Stato non ha commissionato dei nuovi velivoli, supersonici, a questa azienda tutta nostra? Potete giuraci sarebbe stata in grado di fare meglio delle sue concorrenti americane e sicuramente nel volgere di pochissimi anni. Ma come recita un vecchi adagio “l’erba del vicino è sempre più verde”.

Preciso che non sono un dipendente della ditta varesina.


Malasocietà, il blog Lpl di Silvio Foini

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