Gratteri (procuratore aggiunto di Reggio Calabria) a Radio24: “Io ministro? Niente da dire, spieghino altri”
“Oggi incontro Renzi e lo saluterò perché sono educato”
"Smentisco di volermi candidare a presidente della Regione Calabria e sulla mancata nomina al ministero non voglio parlare, sono altri che devono parlare e spiegare, non io." Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, ospite a 24 Mattino su Radio24, sul tema carceri.
"Per risolvere la questione del sovraffollamento - ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria - basterebbe che il ministro della Giustizia facesse accordi bilaterali con i suoi omologhi dei Paesi del Mediterraneo e della Romania per mandare i detenuti a scontare la pena nello loro stato di provenienza pagando però noi vitto e alloggio. Così facendo, risparmieremmo dato che in quegli Stati il costo della vita è inferiore a quello italiano e al tempo stesso daremmo una soluzione al problema delle carceri piene". "Questo è il compito della politica - ha continuato nel ragionamento Gratteri - fare accordi con gli altri Stati. Da sei anni per esempio è fermo un accordo bilaterale di estradizione con la Colombia e non si capisce perché". "C'è poi il grosso tema dei detenuti tossicodipendenti - ha spiegato il magistrato -. Per loro è inutile la detenzione in carcere, bisognerebbe piuttosto mandarli in comunità terapeutiche leggermente modificate rispetto alle attuali dove poter curare la dipendenza dalla droga, cosa che in carcere non avviene".
Alla richiesta, poi, di un commento sulla questione multe per la condizione carceraria dei detenuti in Italia, il procuratore Nicola Gratteri ha così risposto: "Mi pare che stiamo subendo molto l'Europa invece che avere il ruolo da protagonisti che ci spetterebbe. Per evitare le multe basterebbe aprire le tante celle libere che attualmente sono chiuse per mancanza di personale di sorveglianza. Si potrebbero mettere a fare sorveglianza esterna e negli uffici i militari in esubero, liberando così risorse e aumentando l'organico di polizia penitenziaria nei reparti. Le voci di possibili rimborsi ai detenuti poi non le commento neppure perché è una cosa che non sta né in cielo né in terra".
Infine sull'incontro di oggi con il premier Matteo Renzi in visita a una scuola di Scalea, Gratteri ha dichiarato: "Andrò a salutarlo perché sono una persona educata, figlio di contadini che mi hanno insegnato l'educazione, ma si tratterà solo e soltanto di un saluto".
"Smentisco di volermi candidare a presidente della Regione Calabria e sulla mancata nomina al ministero non voglio parlare, sono altri che devono parlare e spiegare, non io." Così il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, ospite a 24 Mattino su Radio24, sul tema carceri.
"Per risolvere la questione del sovraffollamento - ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria - basterebbe che il ministro della Giustizia facesse accordi bilaterali con i suoi omologhi dei Paesi del Mediterraneo e della Romania per mandare i detenuti a scontare la pena nello loro stato di provenienza pagando però noi vitto e alloggio. Così facendo, risparmieremmo dato che in quegli Stati il costo della vita è inferiore a quello italiano e al tempo stesso daremmo una soluzione al problema delle carceri piene". "Questo è il compito della politica - ha continuato nel ragionamento Gratteri - fare accordi con gli altri Stati. Da sei anni per esempio è fermo un accordo bilaterale di estradizione con la Colombia e non si capisce perché". "C'è poi il grosso tema dei detenuti tossicodipendenti - ha spiegato il magistrato -. Per loro è inutile la detenzione in carcere, bisognerebbe piuttosto mandarli in comunità terapeutiche leggermente modificate rispetto alle attuali dove poter curare la dipendenza dalla droga, cosa che in carcere non avviene".
Alla richiesta, poi, di un commento sulla questione multe per la condizione carceraria dei detenuti in Italia, il procuratore Nicola Gratteri ha così risposto: "Mi pare che stiamo subendo molto l'Europa invece che avere il ruolo da protagonisti che ci spetterebbe. Per evitare le multe basterebbe aprire le tante celle libere che attualmente sono chiuse per mancanza di personale di sorveglianza. Si potrebbero mettere a fare sorveglianza esterna e negli uffici i militari in esubero, liberando così risorse e aumentando l'organico di polizia penitenziaria nei reparti. Le voci di possibili rimborsi ai detenuti poi non le commento neppure perché è una cosa che non sta né in cielo né in terra".
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È presente 1 commento
condivido perfettamente l'autorevole intervento del dr Gratteri, autorevole giudice molto stimato cui ho avuto modo di apprezzare anche attraverso la lettura dei suoi libri
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