venerdì, febbraio 28, 2014
Il Parlamento della repubblica autonoma ucraina di Crimea ha approvato la convocazione di un referendum per estendere l'autonomia da Kiev, fissato per il 25 maggio, e destituito il governo locale.

Radio Vaticana - Una decisione presa nel giorno in cui Arseni Iatseniuk è stato eletto premier per la transizione dal parlamento ucraino. Intanto torna a farsi vivo il deposto capo di stato ucraino Viktor Yanukovich che si troverebbe in Russia, a Rostov sul Don. Il servizio di Debora Donnini: ascolta
Si infiamma la situazione in Crimea. A Sinferopoli, capitale della repubblica autonoma, militanti filo-Mosca armati e in mimetica hanno preso il controllo del Parlamentino locale. E’ stata ammainata la bandiera ucraina e issato il tricolore russo, accanto al vessillo della repubblica di Crimea. Il blitz, che non ha causato feriti, è stato rivendicato dalle forze di autodifesa della popolazione russofona. Il Consiglio supremo ha poi destituito il governo della Crimea e ha indetto per il 25 maggio, data delle presidenziali, un referendum per accrescere l'autonomia dall’Ucraina. In risposta alle tensioni in Crimea, il ministro dell'Interno ad interim, Arsen Avakov, ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali. Tutto questo è avvenuto nel giorno in cui il parlamento ucraino ha confermato con 371 sì su 450, la nomina di Yatseniuk, fedelissimo di Yulia Tymoshenko, come premier per la transizione.

L'ex ministro dell'Economia si è impegnato a non candidarsi alle presidenziali del 25 maggio. Intanto la Casa Bianca ribadisce che segue da vicino le esercitazioni militari russe in corso nelle vicinanze dei confini ucraini, sollecita Mosca ad evitare azioni "provocatorie" e annuncia che è pronta a sostenere economicamente Kiev. Per aiutare l’Ucraina oggi si è fatto avanti anche il Fondo monetario internazionale che invierà una missione nei prossimi giorni mentre il Parlamento europeo ha ribadito la necessità di un sostegno finanziario. In questo clima torna a farsi vivo il deposto capo di stato ucraino che si troverebbe in Russia. Yanukovich ha dichiarato che e' ancora lui il "presidente legittimo" e Mosca gli ha fatto sapere di avergli assicurato "la sicurezza personale su tutto il territorio russo".


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