martedì, gennaio 21, 2014
Antitumorali, eparine, antipsicotici e broncodilatatori. Esiste un 'mercato parallelo' dei farmaci destinati all'Italia ma venduti all'estero, dove si guadagna di più, che provoca la mancanza di medicinali nelle nostre farmacie.

InformaSalus - Il mercato parallelo dei farmaci in Paesi europei più redditizi determina a Roma, e in tutta Italia, "una vera e propria emergenza", al punto che molti farmaic risultano irreperibili. È quanto denuncia Federfarma Roma che, nella lettera scritta all'Agenzia Italiana del Farmaco, chiede "immediati provvedimenti" per evitare ulteriori contingentamenti di medicinali che metterebbero a rischio la salute e la vita stessa dei cittadini. In sostanza nell'esposto-denuncia si sostiene che grossisti e farmacisti comprano medicinali destinati al mercato italiano e li vendono su mercati dove si guadagna di più, come Germania o Regno Unito. Il vantaggio per chi opera nel mercato parallelo, che siano aziende produttrici, grossisti o farmacie con autorizzazione all'ingrosso, è meramente economico: l'esportazione viene avviene solo per quei farmaci che in Italia hanno un prezzo al pubblico/farmacia inferiore rispetto a quello degli altri Paesi europei, guadagnando così sulla plusvalenza che si matura nel vendere il farmaco sul territorio estero.

Secondo Federfarma ciò comporta la carenza o anche l'irreperibilità per lunghi periodi di molti farmaci e un contingentamento degli stessi da parte delle aziende. Il risultato finale è he spesso i pazienti, anche affetti da gravi patologie, non trovano le medicine loro necessarie.

“Per questo - afferma il presidente di Assiprofar Federfarma Roma, Franco Caprino - chiediamo un intervento deciso per arginare il fenomeno dell'export parallelo, ipotizzando addirittura il blocco temporaneo delle esportazioni parallele, così da poter garantire la continuità terapeutica a migliaia di cittadini oramai costretti ad affannose ricerche per i farmaci che quasi sempre sono poi introvabili”.


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