Oggi iniziano le manovre militari sudcoreane su alcune isole a ridosso del contestato confine marittimo con la Corea del Nord.
Misna - Nei giorni scorsi il regime nordcoreano aveva annunciato con la solita retorica che le manovre, le prime di una serie che coinvolgerà da febbraio anche l’alleato statunitense, sarebbero equivalse alla minaccia di una guerra nucleare e che avrebbero avuto una risposta adeguata. Oggi Seul ha rifiutato ancora le pressioni di Pyongyang e offerte di distensione giudicate solo tatticismi. Ha confermato invece le esercitazioni con l’uso di veri proiettili e ha promesso una risposta immediata in caso di provocazioni. L’area delle manovre, infatti, include l’isola di Yeonpyeong, sottoposta a un bombardamento d’artiglieria il 23 novembre 2010 che provocò 4 morti e 19 feriti tra civili e militari sudcoreani.
Intanto emergono le drammatiche notizie dell’esecuzione nelle ultime settimane dei congiunti di Jang Song-thaek, zio del leader Kim Jong-un accusato di alto tradimento e giustiziato lo scorso 12 dicembre. Dal Nord filtrano informazioni del massacro dell’intera famiglia di Jang, fratelli, sorelle, figli e nipoti, inclusi i bambini, spesso uccisi davanti ai consanguinei per rendere più efficace la repressione.
Le fonti sono soprattutto dell’agenzia d’informazione Yonhap riprese in questi giorni dai media sudcoreani. “Alcuni congiunti sono stati uccisi a colpi di pistola davanti ad altri che cercavano di resistere all’arresto nelle loro case”, segnala Yonhap.
“Nessuna traccia” del traditore e della sua famiglia deve sopravvivere, avrebbe ordinato Kim, terzo erede della dinastia comunista che presiede il regime di Pyongyang. Tra gli assassinati, la sorella di Jang e il marito (ambasciatore nordcoreano a Cuba), oltre a un nipote, Jang Yong-chol, già ambasciatore in Malesia e i suoi due figli. La moglie di Jang Song-thaek, Kim Hyong-hui, sorella del padre di Kim Jong-un, Kim Jong-Il, anch’essa – come il marito – generale e con un ruolo di primo piano nella leadership del paese fino all’inspiegabile caduta in disgrazia dell’intera famiglia, sarebbe morta già lo scorso autunno in circostanze non chiare.
Pochi sopravvissuti si troverebbero ora in aree isolate del paese, in condizioni di detenzione. Sconcertanti i particolari dell’esecuzione di Jang, che sarebbe stato dato in pasto ai cani, secondo media cinesi ripresi dal quotidiano singaporeano The Straits Times.
Misna - Nei giorni scorsi il regime nordcoreano aveva annunciato con la solita retorica che le manovre, le prime di una serie che coinvolgerà da febbraio anche l’alleato statunitense, sarebbero equivalse alla minaccia di una guerra nucleare e che avrebbero avuto una risposta adeguata. Oggi Seul ha rifiutato ancora le pressioni di Pyongyang e offerte di distensione giudicate solo tatticismi. Ha confermato invece le esercitazioni con l’uso di veri proiettili e ha promesso una risposta immediata in caso di provocazioni. L’area delle manovre, infatti, include l’isola di Yeonpyeong, sottoposta a un bombardamento d’artiglieria il 23 novembre 2010 che provocò 4 morti e 19 feriti tra civili e militari sudcoreani.
Intanto emergono le drammatiche notizie dell’esecuzione nelle ultime settimane dei congiunti di Jang Song-thaek, zio del leader Kim Jong-un accusato di alto tradimento e giustiziato lo scorso 12 dicembre. Dal Nord filtrano informazioni del massacro dell’intera famiglia di Jang, fratelli, sorelle, figli e nipoti, inclusi i bambini, spesso uccisi davanti ai consanguinei per rendere più efficace la repressione.
Le fonti sono soprattutto dell’agenzia d’informazione Yonhap riprese in questi giorni dai media sudcoreani. “Alcuni congiunti sono stati uccisi a colpi di pistola davanti ad altri che cercavano di resistere all’arresto nelle loro case”, segnala Yonhap.
“Nessuna traccia” del traditore e della sua famiglia deve sopravvivere, avrebbe ordinato Kim, terzo erede della dinastia comunista che presiede il regime di Pyongyang. Tra gli assassinati, la sorella di Jang e il marito (ambasciatore nordcoreano a Cuba), oltre a un nipote, Jang Yong-chol, già ambasciatore in Malesia e i suoi due figli. La moglie di Jang Song-thaek, Kim Hyong-hui, sorella del padre di Kim Jong-un, Kim Jong-Il, anch’essa – come il marito – generale e con un ruolo di primo piano nella leadership del paese fino all’inspiegabile caduta in disgrazia dell’intera famiglia, sarebbe morta già lo scorso autunno in circostanze non chiare.
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