Gli allarmi dell'intelligence e quello dei "Forconi dissidenti" (l'ala moderata) coincidono: la manifestazione di domani a Roma indetta dai duri del movimento è ad altissimo rischio. Il pericolo è quello dell'infiltrazione di gruppi e frange dell'estrema destra e dei professionisti del disordine organizzato, gli ultrà del calcio in primo luogo.
Roma (WSI) - "Abbiamo notizie dirette - assicura l'indipendentista veneto Lucio Chiavegato, uno dei leader del frastagliato movimento - che la manifestazione di Roma potrebbe avere delle frange violente che non fanno parte del nostro movimento. Non c'è controllo su quello che potrebbe accadere". Chiavegato e i suoi affermano di aver fatto alla polizia nomi e cognomi di possibili infiltrati. L'allarme è alto, tanto che oggi della questione forconi si parlerà anche al Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, dove interverrà l'ambasciatore Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento informazione e sicurezza.
La spaccatura del movimento dei forconi, è l'analisi delle forze di sicurezza, influirà di sicuro sulla partecipazione alla manifestazione di domani, ma non garantisce che corteo e presidio a piazza del Popolo saranno pacifici. "Bastano pochi facinorosi per creare un clima di disordine".
Secondo le previsioni degli apparati di sicurezza, domani in piazza ci saranno almeno diecimila persone, il rischio, che sarà valutato nel corso di una riunione al Viminale in programma per oggi, è quello di cortei spontanei e di una sorta di "assedio permanente" alle istituzioni.
Perché se è vero che una serie di comitati, presidi, e altri spezzoni del movimento si sono dissociati dall'iniziativa indetta da Danilo Calvani, il pittoresco leader dell'ala "pontina" dei forconi, le altre manifestazioni indette proprio nel clou del periodo natalizio allarmano non poco.
"Tutti in piazza San Pietro il 22", annunciano i comitati 9 dicembre, che promettono anche una due giorni di "passeggiate" per Roma. Per evitare blocchi stradali, fino al 20 dicembre a Roma è vietato l'assembramento di Tir in prossimità dei caselli autostradali e anche la circolazione dei mezzi pesanti che non trasportano merci. Lo ha deciso il prefetto in una ordinanza che vieta la circolazione dei mezzi adibiti al trasporto di merci non destinati alla distribuzione.
L'allarme alto non ferma le strumentalizzazioni politiche. "Questa gente - si poteva leggere nel "Mattinale" di ieri, l'house organ di Forza Italia alla Camera - è la nostra gente, tocca a noi difenderla". Una conferma delle attenzioni che Silvio Berlusconi rivolge a questa moderna jacquerie per risalire la china elettorale.
"La verità - ci dice Luigi Tenderini, del coordinamento dei presidi - è che qui spuntano leader come funghi. Ma chi li ha eletti? Invitiamo tutti i presidi a non partecipare alla manifestazione di domani a Roma, è una pagliacciata. Quel Calvani, Danilo, vuole solo visibilità, le elezioni europee sono alle porte e lui cerca una candidatura in qualche formazione di destra".
Poi l'annuncio minaccioso: "Dobbiamo aumentare i presidi in giro per l'Italia, far sentire la nostra voce, poi invaderemo Roma con migliaia di persone, ma lo faremo pacificamente". La brutta aria che tira ha indotto anche il capo dello Stato a intervenire: "Va data la massima attenzione a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio: categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alla istituzioni".
Perché "il malessere sociale si esaspera nel confronto con i fenomeni di corruzione o insultante malcostume che si producono nelle istituzioni politiche, anche a livello regionale e negli apparati dello Stato, così come con ogni sorta di comportamenti volti a evadere o alterare l'obbligo della lealtà fiscale".
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
Roma (WSI) - "Abbiamo notizie dirette - assicura l'indipendentista veneto Lucio Chiavegato, uno dei leader del frastagliato movimento - che la manifestazione di Roma potrebbe avere delle frange violente che non fanno parte del nostro movimento. Non c'è controllo su quello che potrebbe accadere". Chiavegato e i suoi affermano di aver fatto alla polizia nomi e cognomi di possibili infiltrati. L'allarme è alto, tanto che oggi della questione forconi si parlerà anche al Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, dove interverrà l'ambasciatore Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento informazione e sicurezza.
La spaccatura del movimento dei forconi, è l'analisi delle forze di sicurezza, influirà di sicuro sulla partecipazione alla manifestazione di domani, ma non garantisce che corteo e presidio a piazza del Popolo saranno pacifici. "Bastano pochi facinorosi per creare un clima di disordine".
Secondo le previsioni degli apparati di sicurezza, domani in piazza ci saranno almeno diecimila persone, il rischio, che sarà valutato nel corso di una riunione al Viminale in programma per oggi, è quello di cortei spontanei e di una sorta di "assedio permanente" alle istituzioni.
Perché se è vero che una serie di comitati, presidi, e altri spezzoni del movimento si sono dissociati dall'iniziativa indetta da Danilo Calvani, il pittoresco leader dell'ala "pontina" dei forconi, le altre manifestazioni indette proprio nel clou del periodo natalizio allarmano non poco.
"Tutti in piazza San Pietro il 22", annunciano i comitati 9 dicembre, che promettono anche una due giorni di "passeggiate" per Roma. Per evitare blocchi stradali, fino al 20 dicembre a Roma è vietato l'assembramento di Tir in prossimità dei caselli autostradali e anche la circolazione dei mezzi pesanti che non trasportano merci. Lo ha deciso il prefetto in una ordinanza che vieta la circolazione dei mezzi adibiti al trasporto di merci non destinati alla distribuzione.
L'allarme alto non ferma le strumentalizzazioni politiche. "Questa gente - si poteva leggere nel "Mattinale" di ieri, l'house organ di Forza Italia alla Camera - è la nostra gente, tocca a noi difenderla". Una conferma delle attenzioni che Silvio Berlusconi rivolge a questa moderna jacquerie per risalire la china elettorale.
"La verità - ci dice Luigi Tenderini, del coordinamento dei presidi - è che qui spuntano leader come funghi. Ma chi li ha eletti? Invitiamo tutti i presidi a non partecipare alla manifestazione di domani a Roma, è una pagliacciata. Quel Calvani, Danilo, vuole solo visibilità, le elezioni europee sono alle porte e lui cerca una candidatura in qualche formazione di destra".
Poi l'annuncio minaccioso: "Dobbiamo aumentare i presidi in giro per l'Italia, far sentire la nostra voce, poi invaderemo Roma con migliaia di persone, ma lo faremo pacificamente". La brutta aria che tira ha indotto anche il capo dello Stato a intervenire: "Va data la massima attenzione a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio: categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alla istituzioni".
Perché "il malessere sociale si esaspera nel confronto con i fenomeni di corruzione o insultante malcostume che si producono nelle istituzioni politiche, anche a livello regionale e negli apparati dello Stato, così come con ogni sorta di comportamenti volti a evadere o alterare l'obbligo della lealtà fiscale".
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
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