Nella rivolta di quattro anni fa i paramilitari dei Bangladesh Rifle aggredirono i loro ufficiali per avere i salari arretrati. L’insurrezione scatenò la reazione dell’esercito regolare e culminò con 160 morti: 140 militari e 20 civili. Il tribunale ha condannato altre 263 persone a pene minori. Assolti in 271.
Dhaka (AsiaNews) - Pena capitale ed ergastolo per 312 militari, coinvolti nella rivolta dei Bangladesh Rifle (guardie di frontiera) avvenuta nel 2009 e che causò oltre 160 morti in tutto il Paese. A emettere la sentenza, ieri, un tribunale speciale di Dhaka. Nello specifico, i soldati condannati a morte sono 152; 160 invece quelli destinati al carcere a vita. La corte ha condannato altre 263 persone a pene minori (dai tre ai 10 anni di prigione) e assolto per mancanza di prove 271 imputati.
Il 25 febbraio del 2009 i Bangladesh Rifle hanno scatenato una rivolta nel loro quartier generale di Dhaka, in protesta per i salari in arretrato non pagati. I paramilitari insorti hanno ucciso alcuni ufficiali e preso in ostaggio i familiari. L'insurrezione ha scatenato la reazione dell'esercito governativo. Durati due giorni e dilagati anche in altre zone del Paese, gli scontri hanno provocato 160 morti, tra cui almeno 140 ufficiali dell'esercito e 20 civili.
Dopo il massacro, i Bangladesh Rifle sono stati "sciolti" e ricreati sotto il nome di Border Guard Bangladesh (Bgb). In teoria il gruppo paramilitare - che risponde al ministero degli Interni - ha il compito di sorvegliare i 4mila chilometri di confine che separano il Bangladesh da India e Myanmar. Di fatto, spesso queste guardie di frontiera vengono "usate" dallo stesso esercito e dagli ufficiali come carne da macello, affidando loro azioni di guerriglia o interventi ad alto rischio.
Dhaka (AsiaNews) - Pena capitale ed ergastolo per 312 militari, coinvolti nella rivolta dei Bangladesh Rifle (guardie di frontiera) avvenuta nel 2009 e che causò oltre 160 morti in tutto il Paese. A emettere la sentenza, ieri, un tribunale speciale di Dhaka. Nello specifico, i soldati condannati a morte sono 152; 160 invece quelli destinati al carcere a vita. La corte ha condannato altre 263 persone a pene minori (dai tre ai 10 anni di prigione) e assolto per mancanza di prove 271 imputati.
Il 25 febbraio del 2009 i Bangladesh Rifle hanno scatenato una rivolta nel loro quartier generale di Dhaka, in protesta per i salari in arretrato non pagati. I paramilitari insorti hanno ucciso alcuni ufficiali e preso in ostaggio i familiari. L'insurrezione ha scatenato la reazione dell'esercito governativo. Durati due giorni e dilagati anche in altre zone del Paese, gli scontri hanno provocato 160 morti, tra cui almeno 140 ufficiali dell'esercito e 20 civili.
Dopo il massacro, i Bangladesh Rifle sono stati "sciolti" e ricreati sotto il nome di Border Guard Bangladesh (Bgb). In teoria il gruppo paramilitare - che risponde al ministero degli Interni - ha il compito di sorvegliare i 4mila chilometri di confine che separano il Bangladesh da India e Myanmar. Di fatto, spesso queste guardie di frontiera vengono "usate" dallo stesso esercito e dagli ufficiali come carne da macello, affidando loro azioni di guerriglia o interventi ad alto rischio.
di Sumon Corraya
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.