Il governo israeliano ha annunciato la sospensione delle autorizzazioni per l’importazione di materiali edili nella Striscia di Gaza in seguito alla scoperta di un tunnel sotterraneo che collega il territorio palestinese con quello israeliano e destinato, secondo l’esercito, ad “attività terroristiche”. 

Misna - La decisione, di fatto, sospende un’autorizzazione rilasciata appena un mese fa dopo il blocco totale sulle spedizioni di cemento e di acciaio in corso a Gaza da quando, nel 2007, Israele ha imposto l’embargo sulla enclave. Gli unici materiali autorizzati al passaggio erano quelli destinati a progetti internazionali perché il governo israeliano temeva che venissero utilizzati a scopi militari e “nocivi”. Scoperto la scorsa settimana, il tunnel in questione è lungo circa un chilometro e 700 metri e si trova a circa 18 metri di profondità; i militari lo hanno definito “uno dei più sofisticati” tra quelli costruiti negli ultimi anni. La sua esistenza, ha detto il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon, “è un’ulteriore prova che Hamas, nonostante la tregua imposta, continua a prepararsi per uno scontro”. Secondo Yaalon, il governo “continuerà ad agire con forza contro chi tenta di colpire cittadini di Israele”.

L’associazione israeliana per la difesa dei diritti dell’uomo Gisha, che si batte per la libertà di movimento dei palestinesi, ha denunciato la sospensione delle importazioni dei materiali di costruzione: “Israele ha l’obbligo di prendere misure per proteggere la vita dei suoi soldati e dei suoi cittadini – accusa Gisha in un comunicato – ma non è chiaro in che modo, impedendo l’ingresso di materiali edili, di cui alcuni destinati a progetti internazionali, contribuisca a questo scopo”.