Si è conclusa a Rimini la quinta edizione del Festival francescano dedicata al cammino, mentre è stato annunciato il tema della edizione 2014: la letizia
di Monica Cardarelli
Dopo tre giorni di conferenze, workshop, fast conference, concerti, spettacoli teatrali e momenti di preghiera anche quest’anno si è conclusa la quinta edizione del Festival francescano. Confermate le 30.000 presenze dello scorso anno, 4500 gli studenti delle scuole che hanno partecipato ai laboratori didattici, 5000 persone che hanno visitato le reliquie di sant’Antonio e un migliaio di visitatori alle mostre a Castel Sismondo, nonostante la pioggia di domenica. Un bilancio ottimo che pone le basi per il prossimo anno, e infatti, prima di chiudere gli stand, smontare il palco e continuare il cammino, è stato annunciato il tema per la prossima edizione, sempre a Rimini: la letizia.
Una sfida, come precisano gli organizzatori, perché la perfetta letizia è forse il cuore del francescanesimo ma non sarà semplice proporre una riflessione articolata su un aspetto che, lo ricordiamo, non è solo gioia e canto, sorrisi e danze. La letizia è intimamente connessa con la croce: solo abbracciando la croce Francesco percepisce l’immensità dell’amore di Dio padre per lui come figlio e creatura, accoglie nel suo corpo i segni della croce e accetta e vive tutto con umiltà e semplicità come un dono di Dio, per il Suo amore.
Si abbandona all’amore provvidente di Dio e questo gli basta, Lui che è “tutto il bene, il sommo bene”. Solo entrando nella logica della croce e abbandonando quella del mondo Francesco vive in letizia aiutato certo dall’umiltà e da Madonna Povertà, perché Dio è “tutta la nostra ricchezza”.
Sì, certo, è una sfida quella di proporre riflessioni sulla letizia francescana, che tutti i cristiani e i francescani in modo particolare dovrebbero accogliere, per rinnovare le promesse battesimali e la chiamata all’appartenenza all’Ordine e riscoprirne il carisma.
È una sfida che anche il nostro giornale che ha scelto proprio il nome “La Perfetta Letizia”, accoglie con impegno e consapevolezza, accompagnando i lettori nel percorso che gli amici del Festival francescano vorranno proporre nelle varie declinazioni e attualizzazioni.
di Monica Cardarelli
Dopo tre giorni di conferenze, workshop, fast conference, concerti, spettacoli teatrali e momenti di preghiera anche quest’anno si è conclusa la quinta edizione del Festival francescano. Confermate le 30.000 presenze dello scorso anno, 4500 gli studenti delle scuole che hanno partecipato ai laboratori didattici, 5000 persone che hanno visitato le reliquie di sant’Antonio e un migliaio di visitatori alle mostre a Castel Sismondo, nonostante la pioggia di domenica. Un bilancio ottimo che pone le basi per il prossimo anno, e infatti, prima di chiudere gli stand, smontare il palco e continuare il cammino, è stato annunciato il tema per la prossima edizione, sempre a Rimini: la letizia.
Una sfida, come precisano gli organizzatori, perché la perfetta letizia è forse il cuore del francescanesimo ma non sarà semplice proporre una riflessione articolata su un aspetto che, lo ricordiamo, non è solo gioia e canto, sorrisi e danze. La letizia è intimamente connessa con la croce: solo abbracciando la croce Francesco percepisce l’immensità dell’amore di Dio padre per lui come figlio e creatura, accoglie nel suo corpo i segni della croce e accetta e vive tutto con umiltà e semplicità come un dono di Dio, per il Suo amore.
Si abbandona all’amore provvidente di Dio e questo gli basta, Lui che è “tutto il bene, il sommo bene”. Solo entrando nella logica della croce e abbandonando quella del mondo Francesco vive in letizia aiutato certo dall’umiltà e da Madonna Povertà, perché Dio è “tutta la nostra ricchezza”.
Sì, certo, è una sfida quella di proporre riflessioni sulla letizia francescana, che tutti i cristiani e i francescani in modo particolare dovrebbero accogliere, per rinnovare le promesse battesimali e la chiamata all’appartenenza all’Ordine e riscoprirne il carisma.
È una sfida che anche il nostro giornale che ha scelto proprio il nome “La Perfetta Letizia”, accoglie con impegno e consapevolezza, accompagnando i lettori nel percorso che gli amici del Festival francescano vorranno proporre nelle varie declinazioni e attualizzazioni.
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