giovedì, agosto 15, 2013
Mohammad El Baradei ha annunciato le dimissioni in seguito agli atti di violenza che hanno riguardato l'Egitto nei giorni scorsi e che continuano a causare morti

Misna - Il vice presidente ad interim Mohammad El Baradei, ha annunciato le sue dimissioni dopo le violenze scoppiate oggi nel paese in seguito allo sgombero forzato dei Fratelli musulmani e sostenitori del presidente deposto Mohammed Morsi dalle piazze del Cairo. Lo ha comunicato con una lettera al presidente egiziano, Adli Mansour, in cui il premio Nobel per la pace osserva polemicamente che “c’erano opzioni pacifiche per risolvere la crisi” . Secondo l’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute, molto più grave di quelli precedenti, solo oggi i disordini e le violenze avrebbero causato almeno 149 morti e oltre 1400 feriti. Ma i Fratelli Musulmani denunciano “un massacro” di oltre 500 vittime e migliaia di feriti. Tra i decessi, anche due giornalisti e le figlie di due leader della Fratellanza, Asma El Beltagui figlia del segretario generale del partito Giustizia e libertà, Mohamed el Beltagy, arrestato oggi e Hasfa Shater con suo marito, figlia del numero 2 della confraternita religiosa, Khairaht Shater, attualmente in prigione.

Alla fine di una delle giornate più lunghe e drammatiche della mobilitazione successiva al rovesciamento del presidente Morsi, il governo egiziano sostenuto dai vertici militari, ha dichiarato lo stato di emergenza a partire dalle 16 di oggi e per un mese almeno, lasciando presagire interventi ancor più drastici per ristabilire la calma, a cominciare dal coprifuoco, scattato a partire da questa sera alle 19 e fino alle 6 del mattino al Cairo e in altre 13 provincie. Le televisioni locali e i video su internet mostrano le immagini di gas lacrimogeni lanciati dagli elicotteri che volano a bassa quota, agenti calati con le funi, soldati che sparano sulla folla dai tetti degli edifici che circondano le due principali tendopoli create dai manifestanti.

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