È di 5 vittime, di cui due guardie carcerarie, il bilancio parziale della rivolta nel Tanjung Gusta Detention Centre, a Medan, nella provincia di North Sumatra.
Radio Vaticana - La sommossa è iniziata alle prime ore dell'alba, quando almeno 500 detenuti - esasperati dalla continua mancanza di elettricità e acqua potabile nella casa circondariale - hanno iniziato a scandire frasi durissime contro la direzione, rovesciare oggetti e dare fuoco alle suppellettili e a qualsiasi altro oggetto a disposizione. I primi cenni di rivolta - riferisce l'agenzia AsiaNews - sono iniziati nel tardo pomeriggio di ieri, ma sono peggiorati nella notte; infine, i prigionieri hanno dato fuoco al carcere, mentre la polizia e le forze di sicurezza cercavano di riportare la situazione sotto controllo. Tuttavia, ancora alle prime ore dell'alba di stamane migliaia di detenuti continuavano a "occupare" l'area, con le forze di sicurezza pronte a intervenire con un blitz per riprendere il controllo del carcere. Pare che dietro la rivolta nel carcere - oltre ai problemi inerenti luce e acqua - vi sia la richiesta (rimasta disattesa) al ministero per i Diritti umani e la Legge, di una "riduzione" della pena detentiva; una richiesta formulata in vista del mese sacro di Ramadan, di digiuno e preghiera per i musulmani, e dell'anniversario della festa dell'Indipendenza.
Il numero totale dei detenuti al carcere di Tanjun Gusta è di circa 2.600 persone; di questi almeno 200 hanno tentato la fuga durante la rivolta della notte, ma una buona parte è già stata catturata dalle forze di polizia e posta di nuovo sotto custodia. Al momento sono in atto le procedure di evacuazione. Esercito e squadre di soccorso hanno fatto il loro ingresso nella struttura, accolti dai carcerati che - in precedenza - avevano respinto un tentativo di irruzione della polizia. In Indonesia non è raro assistere a rivolte e proteste nelle carceri, note alle cronache per il sovraffollamento e gli abusi commessi dalle guardie, facili a fenomeni di corruttela e favoritismi verso alcuni detenuti. A fine febbraio 2012 un episodio simile aveva interessato la Casa circondariale di Bali, teatro di una rissa cui era seguito un incendio doloso. (R.P.)
Radio Vaticana - La sommossa è iniziata alle prime ore dell'alba, quando almeno 500 detenuti - esasperati dalla continua mancanza di elettricità e acqua potabile nella casa circondariale - hanno iniziato a scandire frasi durissime contro la direzione, rovesciare oggetti e dare fuoco alle suppellettili e a qualsiasi altro oggetto a disposizione. I primi cenni di rivolta - riferisce l'agenzia AsiaNews - sono iniziati nel tardo pomeriggio di ieri, ma sono peggiorati nella notte; infine, i prigionieri hanno dato fuoco al carcere, mentre la polizia e le forze di sicurezza cercavano di riportare la situazione sotto controllo. Tuttavia, ancora alle prime ore dell'alba di stamane migliaia di detenuti continuavano a "occupare" l'area, con le forze di sicurezza pronte a intervenire con un blitz per riprendere il controllo del carcere. Pare che dietro la rivolta nel carcere - oltre ai problemi inerenti luce e acqua - vi sia la richiesta (rimasta disattesa) al ministero per i Diritti umani e la Legge, di una "riduzione" della pena detentiva; una richiesta formulata in vista del mese sacro di Ramadan, di digiuno e preghiera per i musulmani, e dell'anniversario della festa dell'Indipendenza.
Il numero totale dei detenuti al carcere di Tanjun Gusta è di circa 2.600 persone; di questi almeno 200 hanno tentato la fuga durante la rivolta della notte, ma una buona parte è già stata catturata dalle forze di polizia e posta di nuovo sotto custodia. Al momento sono in atto le procedure di evacuazione. Esercito e squadre di soccorso hanno fatto il loro ingresso nella struttura, accolti dai carcerati che - in precedenza - avevano respinto un tentativo di irruzione della polizia. In Indonesia non è raro assistere a rivolte e proteste nelle carceri, note alle cronache per il sovraffollamento e gli abusi commessi dalle guardie, facili a fenomeni di corruttela e favoritismi verso alcuni detenuti. A fine febbraio 2012 un episodio simile aveva interessato la Casa circondariale di Bali, teatro di una rissa cui era seguito un incendio doloso. (R.P.)
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