Il rover Opportunity, durante la sua missione di esplorazione sul pianete Marte, ha portato alla luce nuove interessanti scoperte, che secondo la NASA dimostrano la presenza di acqua non acida nel passato di Marte.
HDblog - Sebbene siano state infatti trovate altre prove, circa il fatto che Marte abbia ospitato acqua, in qualche forma, tutte le suddette si riferivano a varianti con pH fortemente acido, ritenuto incompatibile con lo sviluppo della vita.
La prova consiste in vari tipi di argilla ritrovati all’interno di una roccia che Opportunity stava analizzando. Secondo la NASA le argille si sarebbero formate grazie ad acqua con pH neutro, tale da risultare potabile anche per l’uomo. Ovviamente si tratta di tracce relative al passato, senza alcuna evidenza sull’esistenza di acqua nel presente.
La roccia, chiamata Esperance, è stata ritrovata nell’Endeavour Crater, un bacino formato da una collisione tra un corpo celeste ed il pianeta. Esperance si trova sul bordo del cratere, e per individuarla Opportunity ha impiegato ben tre anni. Le operazioni per il prelievo dei campioni sono state molto lunghe a causa della mancanza di un trapano su Opportunity (presente invece sulla più nuova Curiosity); questo limite ha obbligato ad utilizzare il rover per “grattare” la roccia, con numerosissimi ri-posizionamenti. Lo sforzo è comunque stato ripagato dalla scoperta delle argille, contenenti alti livelli di alluminio.
Steve Squyres della Cornell University, head scientist delle missioni Opportunity e Spirit, ha dichiarato:
La cosa più ostica di un ambiente acido è che è molto, molto difficile – secondo la nostra opinione – ottenere una chimica prebiotica, il tipo di chimica che può portare all’origine della vita. L’aspetto eccitante di questa scoperta è che sembra indicare la presenza di acqua ad un pH neutro in un momento molto, molto primordiale della vita di Marte.
La prossima missione di Opportunity sarà quella di esaminare un’altra colonna di roccia nel cratere, quando la raggiungerà all’inizio di Agosto.
HDblog - Sebbene siano state infatti trovate altre prove, circa il fatto che Marte abbia ospitato acqua, in qualche forma, tutte le suddette si riferivano a varianti con pH fortemente acido, ritenuto incompatibile con lo sviluppo della vita.
La prova consiste in vari tipi di argilla ritrovati all’interno di una roccia che Opportunity stava analizzando. Secondo la NASA le argille si sarebbero formate grazie ad acqua con pH neutro, tale da risultare potabile anche per l’uomo. Ovviamente si tratta di tracce relative al passato, senza alcuna evidenza sull’esistenza di acqua nel presente.
La roccia, chiamata Esperance, è stata ritrovata nell’Endeavour Crater, un bacino formato da una collisione tra un corpo celeste ed il pianeta. Esperance si trova sul bordo del cratere, e per individuarla Opportunity ha impiegato ben tre anni. Le operazioni per il prelievo dei campioni sono state molto lunghe a causa della mancanza di un trapano su Opportunity (presente invece sulla più nuova Curiosity); questo limite ha obbligato ad utilizzare il rover per “grattare” la roccia, con numerosissimi ri-posizionamenti. Lo sforzo è comunque stato ripagato dalla scoperta delle argille, contenenti alti livelli di alluminio.
Steve Squyres della Cornell University, head scientist delle missioni Opportunity e Spirit, ha dichiarato:
La cosa più ostica di un ambiente acido è che è molto, molto difficile – secondo la nostra opinione – ottenere una chimica prebiotica, il tipo di chimica che può portare all’origine della vita. L’aspetto eccitante di questa scoperta è che sembra indicare la presenza di acqua ad un pH neutro in un momento molto, molto primordiale della vita di Marte.
La prossima missione di Opportunity sarà quella di esaminare un’altra colonna di roccia nel cratere, quando la raggiungerà all’inizio di Agosto.
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