Enrico Letta, dopo aver convocato a sorpresa il Consiglio Dei Ministri, nomina 10 viceministri e 30 sottosegretari
Quella di giovedì per il neo Premier è stata sicuramente una giornata lunga e faticosa, fatta di incontri politici svolti insieme al Ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, con Dennis Verdini del Pdl e con i capogruppo di maggioranza di Camera e Senato, per arrivare alla stesura definitiva della nuova squadra di governo. Il Consiglio Dei Ministri è stato convocato a sorpresa dal Premier per giovedì sera, è iniziato intorno alle 21.45 e si è concluso solo pochi minuti dopo le 22:00. In poco più di venti minuti, quindi, sono stati nominati 30 sottosegretari e 10 viceministri, rispettando rigorosamente i limiti imposti dalla legge che indica chiaramente in 63 il numero massimo dei componenti del governo, anche se sono state numerose e di non poco conto le tante pressioni fatte dalle forze politiche per arrivare a 68 persone.
Ai sottosegretari parlamentari non spetterà alcuno stipendio aggiuntivo e gli uffici di diretta collaborazione dei viceministri saranno ridotti e uniformati a quelli dei sottosegretari. Ma tra le nomine che completano la squadra di governo spuntano anche i nomi di Filippo Bubbico (Interno), che attualmente ha un processo in corso per abuso d’ufficio; Bruno Archi (Esteri), già diplomatico in servizio presso la presidenza del consiglio e teste per la difesa nel processo Ruby; Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle politiche agricole e forestali, coinvolto e poi prosciolto da un’accusa di associazione mafiosa; Vincenzo De Luca, vice-ministro dei trasporti, già sindaco di Salerno, indagato nell’ambito di un procedimento relativo all’inchiesta avviata sul progetto urbanistico Crescent; sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali Jole Santelli, ex avvocato nello studio di Cesare Previti, fino al 2006 si è occupata di amministrazione della giustizia e di leggi ad personam per Berlusconi; Carla Anna Ilaria Borletti dell’Acqua, coniugata Buitoni, nel governo Monti sarebbe dovuta entrare come ministro, è riuscita ad entrare nel governo Letta come sottosegretario.
Oggi a Palazzo Chigi si è tenuta quindi la cerimonia del giuramento di sottosegretari e vice-ministri della nuova squadra di governo, un governo fortemente voluto da Giorgio Napolitano e sostenuto da Pd, Pdl e Scelta Civica. Con il giuramento dei suoi componenti il nuovo esecutivo entra nella pienezza dei suoi poteri. E’ importante notare che questo è il primo esecutivo dal 1947 che mette insieme politici di destra e di sinistra. Al termine della cerimonia il Premier ha affermato di far parte di una squadra al servizio del Paese: basta con gli interessi di parte, l’unico interesse sarà quello del Paese. Ha invitato tutti al rispetto reciproco e ha ricordato quanto sia fondamentale ora non perdere tempo, invitando alla sobrietà nelle scelte da fare sia per l’organizzazione del lavoro sia nelle parole che si diranno. La sfida sarà particolarmente difficile ma se la squadra vincerà, a vincere allora sarà anche l’Italia.
Ora Letta sa che sarà giudicato dalle azioni dei suoi primi 100 giorni e il suo obiettivo quindi è quello di attuare provvedimenti seri che consolidino la maggioranza e che comincino a ridare fiato alle famiglie italiane e alle imprese. L’occupazione e la ripresa dell’economia sono di fondamentale importanza per la ripresa del Paese e il Premier intende risolvere in primis queste emergenze. A noi non resta che augurargli un buon lavoro, auspicando che sia onesto e fruttuoso per gli interessi del Paese e degli italiani; e come sempre, non ci resta che stare a guardare il corso degli eventi.
di Simona Santullo
Quella di giovedì per il neo Premier è stata sicuramente una giornata lunga e faticosa, fatta di incontri politici svolti insieme al Ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, con Dennis Verdini del Pdl e con i capogruppo di maggioranza di Camera e Senato, per arrivare alla stesura definitiva della nuova squadra di governo. Il Consiglio Dei Ministri è stato convocato a sorpresa dal Premier per giovedì sera, è iniziato intorno alle 21.45 e si è concluso solo pochi minuti dopo le 22:00. In poco più di venti minuti, quindi, sono stati nominati 30 sottosegretari e 10 viceministri, rispettando rigorosamente i limiti imposti dalla legge che indica chiaramente in 63 il numero massimo dei componenti del governo, anche se sono state numerose e di non poco conto le tante pressioni fatte dalle forze politiche per arrivare a 68 persone.
Ai sottosegretari parlamentari non spetterà alcuno stipendio aggiuntivo e gli uffici di diretta collaborazione dei viceministri saranno ridotti e uniformati a quelli dei sottosegretari. Ma tra le nomine che completano la squadra di governo spuntano anche i nomi di Filippo Bubbico (Interno), che attualmente ha un processo in corso per abuso d’ufficio; Bruno Archi (Esteri), già diplomatico in servizio presso la presidenza del consiglio e teste per la difesa nel processo Ruby; Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle politiche agricole e forestali, coinvolto e poi prosciolto da un’accusa di associazione mafiosa; Vincenzo De Luca, vice-ministro dei trasporti, già sindaco di Salerno, indagato nell’ambito di un procedimento relativo all’inchiesta avviata sul progetto urbanistico Crescent; sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali Jole Santelli, ex avvocato nello studio di Cesare Previti, fino al 2006 si è occupata di amministrazione della giustizia e di leggi ad personam per Berlusconi; Carla Anna Ilaria Borletti dell’Acqua, coniugata Buitoni, nel governo Monti sarebbe dovuta entrare come ministro, è riuscita ad entrare nel governo Letta come sottosegretario.
Oggi a Palazzo Chigi si è tenuta quindi la cerimonia del giuramento di sottosegretari e vice-ministri della nuova squadra di governo, un governo fortemente voluto da Giorgio Napolitano e sostenuto da Pd, Pdl e Scelta Civica. Con il giuramento dei suoi componenti il nuovo esecutivo entra nella pienezza dei suoi poteri. E’ importante notare che questo è il primo esecutivo dal 1947 che mette insieme politici di destra e di sinistra. Al termine della cerimonia il Premier ha affermato di far parte di una squadra al servizio del Paese: basta con gli interessi di parte, l’unico interesse sarà quello del Paese. Ha invitato tutti al rispetto reciproco e ha ricordato quanto sia fondamentale ora non perdere tempo, invitando alla sobrietà nelle scelte da fare sia per l’organizzazione del lavoro sia nelle parole che si diranno. La sfida sarà particolarmente difficile ma se la squadra vincerà, a vincere allora sarà anche l’Italia.
Ora Letta sa che sarà giudicato dalle azioni dei suoi primi 100 giorni e il suo obiettivo quindi è quello di attuare provvedimenti seri che consolidino la maggioranza e che comincino a ridare fiato alle famiglie italiane e alle imprese. L’occupazione e la ripresa dell’economia sono di fondamentale importanza per la ripresa del Paese e il Premier intende risolvere in primis queste emergenze. A noi non resta che augurargli un buon lavoro, auspicando che sia onesto e fruttuoso per gli interessi del Paese e degli italiani; e come sempre, non ci resta che stare a guardare il corso degli eventi.
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