In questi giorni uno degli argomenti più discussi dalle cronache italiane sono i processi in corso ai danni di Silvio Berlusconi. Alcuni si stanno gradualmente avvicinando ad una sentenza: prostituzione minorile, concussione aggravata, compravendita di diritti televisivi, corruzione e processo Unipol.
Per dovere di cronaca, bisogna dire che, oltre a cinque processi in corso, Berlusconi ha alle spalle decine di processi, sempre archiviati per assoluzioni, prescrizioni, amnistie o depenalizzazioni. Quelli tuttora in corso sono cinque, e proprio in questi giorni per alcuni di questi sono arrivate le sentenze di secondo grado. Gli esponenti e i sostenitori del PdL hanno dato vita a manifestazioni in difesa del loro leader e contro le sentenze giudiziarie della magistratura, apostrofata con l’espressione “toghe rosse”. Data la “spettacolarizzazione” che spesso ne è conseguita, non è solo la cronaca ad occuparsi del caso ma, come è capitato per il caso Ruby, la cronistoria dell’evento è stata affidata addirittura ad una docu-fiction.
Proprio il “caso Ruby” è il più chiacchierato, perché vede coinvolta l’allora minorenne Karima El Mahroug, detta “Ruby Rubacuori”, e si dirama in due diverse accuse: quella per prostituzione minorile e quella per concussione aggravata. Per quanto riguarda la prima accusa, insieme a Berlusconi sarebbero implicati il talent scout Lele Mora, l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e Nicole Minetti. Il fatto riguarda i presunti “festini” che si svolgevano ad Arcore, nella villa del leader del Pdl, a cui i rotocalchi hanno dedicato numerose copertine.
L’altra accusa è quella per concussione aggravata: quando nel 2010 Ruby fu portata in questura a Milano con l’accusa di furto, questa si presentò priva di documenti, e la prostituta brasiliana Conceicao, che ospitava Ruby nella sua casa, chiamò direttamente Silvio Berlusconi per avvertirlo. Il leader Pdl chiamò il Capo di Gabinetto della Questura Ostuni per chiedergli di affidare la minorenne a Nicole Minetti anziché a una comunità per minorenni. Nello stesso anno Berlusconi venne indagato per concussione, con l’accusa di aver usato il suo potere politico per il rilascio di Ruby, con il fine ancor più grave di coprire il reato di prostituzione minorile.
Gli indagati del processo per la compravendita di diritti televisivi sono più di dieci, ma tra i più conosciuti ricordiamo, oltre a Berlusconi, Fedele Confalonieri e Frank Agrama, il maggior “corrispondente” della Fininvest in America. Riguardo a questo argomento, ma in processi separati, possiamo citare i nomi di Piersilvio e Marina, figli dello stesso Berlusconi, accusati di riciclaggio di denaro. La vicenda riguarda la compravendita dei diritti per film americani acquistati dalla Fininvest, che sarebbero stati comprati “offshore”, ovvero da società che offrono condizioni fiscali favorevoli e prevedono scarsi controlli, accumulando 280 milioni di euro in fondi neri (cioè senza pagare le tasse). L'8 maggio di quest’anno la Corte d'Appello di Milano condanna Berlusconi a 4 anni di reclusione, 5 di interdizione dai pubblici uffici e 3 dagli uffici direttivi.
Il “processo Unipol” riguarda invece alcune intercettazioni: Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio nel 2012 con l’accusa di averle divulgate nonostante fossero sotto segreto d’ufficio. Le intercettazioni riguardano il gruppo assicurativo Unipol e il suo tentativo di scalata alla Banca Nazionale del Lavoro. Alla guida del gruppo c’era all’epoca dei fatti (2005) Giovanni Consorte, e l’intercettazione, che vede protagonisti proprio Consorte e Fassino, lascerebbe intendere che la scalata fosse stata appoggiata dal suo partito, il PD. Questo processo è arrivato nel marzo di quest’anno alla condanna a un anno di reclusione, sia nei confronti di Silvio che del fratello Paolo.
Per ultimo il processo per la presunta corruzione del senatore De Gregorio. “Un episodio tristissimo e, se vero, un attentato alla democrazia. Si faccia chiarezza perché non si può cambiare la storia del paese corrompendo il Parlamento”, ha commentato Romano Prodi. La vicenda lo riguarda in prima persona, in quanto al Senatore De Gregorio sarebbero stati concessi tre 3milioni di euro per passare dall’Italia dei Valori al Pdl, "sabotando" così il governo Prodi.
Per dovere di cronaca, bisogna dire che, oltre a cinque processi in corso, Berlusconi ha alle spalle decine di processi, sempre archiviati per assoluzioni, prescrizioni, amnistie o depenalizzazioni. Quelli tuttora in corso sono cinque, e proprio in questi giorni per alcuni di questi sono arrivate le sentenze di secondo grado. Gli esponenti e i sostenitori del PdL hanno dato vita a manifestazioni in difesa del loro leader e contro le sentenze giudiziarie della magistratura, apostrofata con l’espressione “toghe rosse”. Data la “spettacolarizzazione” che spesso ne è conseguita, non è solo la cronaca ad occuparsi del caso ma, come è capitato per il caso Ruby, la cronistoria dell’evento è stata affidata addirittura ad una docu-fiction.
Proprio il “caso Ruby” è il più chiacchierato, perché vede coinvolta l’allora minorenne Karima El Mahroug, detta “Ruby Rubacuori”, e si dirama in due diverse accuse: quella per prostituzione minorile e quella per concussione aggravata. Per quanto riguarda la prima accusa, insieme a Berlusconi sarebbero implicati il talent scout Lele Mora, l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede e Nicole Minetti. Il fatto riguarda i presunti “festini” che si svolgevano ad Arcore, nella villa del leader del Pdl, a cui i rotocalchi hanno dedicato numerose copertine.
L’altra accusa è quella per concussione aggravata: quando nel 2010 Ruby fu portata in questura a Milano con l’accusa di furto, questa si presentò priva di documenti, e la prostituta brasiliana Conceicao, che ospitava Ruby nella sua casa, chiamò direttamente Silvio Berlusconi per avvertirlo. Il leader Pdl chiamò il Capo di Gabinetto della Questura Ostuni per chiedergli di affidare la minorenne a Nicole Minetti anziché a una comunità per minorenni. Nello stesso anno Berlusconi venne indagato per concussione, con l’accusa di aver usato il suo potere politico per il rilascio di Ruby, con il fine ancor più grave di coprire il reato di prostituzione minorile.
Gli indagati del processo per la compravendita di diritti televisivi sono più di dieci, ma tra i più conosciuti ricordiamo, oltre a Berlusconi, Fedele Confalonieri e Frank Agrama, il maggior “corrispondente” della Fininvest in America. Riguardo a questo argomento, ma in processi separati, possiamo citare i nomi di Piersilvio e Marina, figli dello stesso Berlusconi, accusati di riciclaggio di denaro. La vicenda riguarda la compravendita dei diritti per film americani acquistati dalla Fininvest, che sarebbero stati comprati “offshore”, ovvero da società che offrono condizioni fiscali favorevoli e prevedono scarsi controlli, accumulando 280 milioni di euro in fondi neri (cioè senza pagare le tasse). L'8 maggio di quest’anno la Corte d'Appello di Milano condanna Berlusconi a 4 anni di reclusione, 5 di interdizione dai pubblici uffici e 3 dagli uffici direttivi.
Il “processo Unipol” riguarda invece alcune intercettazioni: Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio nel 2012 con l’accusa di averle divulgate nonostante fossero sotto segreto d’ufficio. Le intercettazioni riguardano il gruppo assicurativo Unipol e il suo tentativo di scalata alla Banca Nazionale del Lavoro. Alla guida del gruppo c’era all’epoca dei fatti (2005) Giovanni Consorte, e l’intercettazione, che vede protagonisti proprio Consorte e Fassino, lascerebbe intendere che la scalata fosse stata appoggiata dal suo partito, il PD. Questo processo è arrivato nel marzo di quest’anno alla condanna a un anno di reclusione, sia nei confronti di Silvio che del fratello Paolo.
Per ultimo il processo per la presunta corruzione del senatore De Gregorio. “Un episodio tristissimo e, se vero, un attentato alla democrazia. Si faccia chiarezza perché non si può cambiare la storia del paese corrompendo il Parlamento”, ha commentato Romano Prodi. La vicenda lo riguarda in prima persona, in quanto al Senatore De Gregorio sarebbero stati concessi tre 3milioni di euro per passare dall’Italia dei Valori al Pdl, "sabotando" così il governo Prodi.
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È presente 1 commento
E' una persona inqualificabile , ancor più perché a guida di una nazione ; è supportato da seguaci che pendono dalle sue labbra e forse dal suo potere economico smisurato che lo ritengono un Dio infallibile e non si accorgono che quello che fa è sempre e solo per il suo tornaconto. Ci mancava l'esercito di Silvio che impazza sulla rete...quanta stoltezza!!!
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