Si apre a Tunisi il 26 marzo il Forum sociale mondiale: 30 mila persone da 127 Paesi discuteranno delle strategie per incidere su grandi temi di interesse internazionale.
Città Nuova - Cinque giorni di seminari, tavole rotonde e gruppi di lavoro per definire le strategie di azione della società civile sui grandi temi che il mondo si trova oggi ad affrontare: è questo lo spirito che anima il Forum sociale mondiale, che si apre a Tunisi il 26 marzo. La prima edizione si tenne a Porto Alegre nel 2001, riunendo i rappresentanti di organizzazioni non governative (ong), associazioni, movimenti sociali, ma anche semplici cittadini che intendono impegnarsi in prima persona; e dopo un ritorno nella città brasiliana delle origini lo scorso anno, per il 2013 la scelta è caduta su Tunisi, in quanto culla della primavera araba.
Sono circa 30 mila i partecipanti attesi da 127 Paesi, in rappresentanza di oltre 4.500 organizzazioni; tra di loro ci sarà l'udinese Daniela Del Bene, che è intervenuta al Forum europeo dei giovani sull'acqua tenutosi nel capoluogo friulano lo scorso 21 marzo. «Saranno undici i temi su cui ci confronteremo – spiega Daniela –, dall'ambiente ai media, alla pena di morte, alle politiche per la pace, alla gestione delle risorse idriche». E proprio questo è il gruppo scelto da Daniela, anche in virtù del suo lavoro di ricercatrice all'Istituto di Scienze e tecnologie ambientali dell'università di Barcellona. «Le questioni in agenda sono in particolare il water grabbing – prosegue –, ossia l'appropriazione dell'acqua da parte di società private; la tutela dell'acqua come bene comune e il come concretizzare il diritto umano ad averne accesso; la pratica del fracking, ossia l'estrazione di gas naturale che avviene pompando acqua e sostanze chimiche nel sottosuolo; e su tutto la finanziarizzazione non solo dell'acqua, ma di tutti gli elementi naturali, a cui viene dato un valore esclusivamente monetario in quanto “servizi ecosistemici”».
Il tema dell'acqua è stato oggetto anche di un incontro preparatorio lunedì 25 marzo, con testimonianze da Mesopotamia, Perù e India. La mattina del 26 è la volta dell'assemblea delle donne al Campus El-Manar, mentre ad aprire ufficialmente il Forum è la marcia che attraverserà la città nel pomeriggio. La giornata del 27 sarà dedicata alla discussione dei temi di giustizia sociale a partire dagli avvenimenti della primavera araba – democrazia, sanità, educazione, lotta alla corruzione e molti altri –, per poi lasciare le giornate del 28 e 29 ai lavori delle cosiddette “assemblee per l'azione comune”, che avranno appunto il compito di definire le strategie per incidere concretamente su ciascun settore. Il 30 marzo, dopo l'assemblea finale, a chiudere il Forum sarà un'altra marcia, questa volta come espressione di solidarietà al popolo palestinese in occasione della Giornata mondiale della terra.
Chiara Andreola
Città Nuova - Cinque giorni di seminari, tavole rotonde e gruppi di lavoro per definire le strategie di azione della società civile sui grandi temi che il mondo si trova oggi ad affrontare: è questo lo spirito che anima il Forum sociale mondiale, che si apre a Tunisi il 26 marzo. La prima edizione si tenne a Porto Alegre nel 2001, riunendo i rappresentanti di organizzazioni non governative (ong), associazioni, movimenti sociali, ma anche semplici cittadini che intendono impegnarsi in prima persona; e dopo un ritorno nella città brasiliana delle origini lo scorso anno, per il 2013 la scelta è caduta su Tunisi, in quanto culla della primavera araba.Sono circa 30 mila i partecipanti attesi da 127 Paesi, in rappresentanza di oltre 4.500 organizzazioni; tra di loro ci sarà l'udinese Daniela Del Bene, che è intervenuta al Forum europeo dei giovani sull'acqua tenutosi nel capoluogo friulano lo scorso 21 marzo. «Saranno undici i temi su cui ci confronteremo – spiega Daniela –, dall'ambiente ai media, alla pena di morte, alle politiche per la pace, alla gestione delle risorse idriche». E proprio questo è il gruppo scelto da Daniela, anche in virtù del suo lavoro di ricercatrice all'Istituto di Scienze e tecnologie ambientali dell'università di Barcellona. «Le questioni in agenda sono in particolare il water grabbing – prosegue –, ossia l'appropriazione dell'acqua da parte di società private; la tutela dell'acqua come bene comune e il come concretizzare il diritto umano ad averne accesso; la pratica del fracking, ossia l'estrazione di gas naturale che avviene pompando acqua e sostanze chimiche nel sottosuolo; e su tutto la finanziarizzazione non solo dell'acqua, ma di tutti gli elementi naturali, a cui viene dato un valore esclusivamente monetario in quanto “servizi ecosistemici”».
Il tema dell'acqua è stato oggetto anche di un incontro preparatorio lunedì 25 marzo, con testimonianze da Mesopotamia, Perù e India. La mattina del 26 è la volta dell'assemblea delle donne al Campus El-Manar, mentre ad aprire ufficialmente il Forum è la marcia che attraverserà la città nel pomeriggio. La giornata del 27 sarà dedicata alla discussione dei temi di giustizia sociale a partire dagli avvenimenti della primavera araba – democrazia, sanità, educazione, lotta alla corruzione e molti altri –, per poi lasciare le giornate del 28 e 29 ai lavori delle cosiddette “assemblee per l'azione comune”, che avranno appunto il compito di definire le strategie per incidere concretamente su ciascun settore. Il 30 marzo, dopo l'assemblea finale, a chiudere il Forum sarà un'altra marcia, questa volta come espressione di solidarietà al popolo palestinese in occasione della Giornata mondiale della terra.
Chiara Andreola
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